«I tempi sono maturi», annuncia Giuseppe Conte in riferimento alla rifondazione attorno alla sua leadership del Movimento 5 Stelle. Come è noto, di fronte alle scatole cinesi della struttura legale del M5S, Conte pareva costretto a rinviare l’annuncio della sua investitura ufficiale. Ieri però è arrivata l’accelerazione: «Già nei prossimi giorni sarà fissato un grande evento in cui coinvolgeremo tutti gli iscritti, discuteremo sul nuovo statuto, di una carta di principi e valori per dare una chiara identità politica al Movimento 5 Stelle». Nell’ambito di questo percorso, assicura Conte, «verranno eletti nuovi organi di vertice». In che modo, però, ancora si sa. Per chiamare a raccolta gli iscritti, come assicura di voler fare, l’ex premier ha bisogno dell’elenco degli iscritti che è custodito nelle casseforti telematiche di Rousseau.
L’attendista Conte accelera anche perché oggi è attesa la decisione del Tribunale di Cagliari, chiamato a decidere sul ricorso presentato dal reggente Vito Crimi contro la nomina a curatore speciale del M5S di Silvio Demurtas, l’avvocato cagliaritano diventato capo politico d’ufficio di fronte al vuoto di leadership. Si è detto più volte che se Conte dovesse decidere che il M5S è ormai una bad company ingestibile dal punto di vista giuridico potrebbe rottamarla e creare una new company. Ma anche questa liquidazione dovrebbe essere accolta dalla maggioranza qualificata di tre quarti degli iscritti, altrimenti Conte rischierebbe di lasciare in circolazione un soggetto con quel nome e altri referenti.

Inoltre, Conte accelera perché Rousseau ha annunciato che in vista delle prossime amministrative aprirà la sua piattaforma alle liste civiche, offrendo a chi ne farà richiesta i servizi che prima venivano svolti per conto del M5S: dal supporto per gli adempimenti della legga ‘spazzacorrotti’ alla formazione, dall’assistenza per la raccolta firme all’attivazione del fundraising, passando per la creazione di eventi digitali e per i «percorsi di partecipazione dei cittadini alla costruzione del programma elettorale». Solo il giorno prima, Alessandro Di Battista aveva assicurato che nei progetti di Davide Casaleggio non c’era l’impegno politico diretto. Ma adesso sembra che il figlio del co-fondatore Gianroberto voglia usare le liste civiche come Grillo fece con i primi MeetUp di suoi fan, nuclei sul territorio dai quali tessere un soggetto politico attorno alla sua creatura digitale. Per ironia della sorte, l’associazione di Casaleggio dice che a disposizione delle liste ci sarebbe anche il Blog delle stelle, fino a pochi giorni fa organo di comunicazione ufficiale del M5S oggi rimasto in dote a Rousseau. «In tredici anni abbiamo supportato migliaia e migliaia di liste di cittadini attivi che sono entrati nelle istituzioni come consiglieri comunali o sindaci anche nelle più importanti città d’Italia – spiegano dall’associazione – La nostra missione, con forme e modalità diverse, continua. Noi ci siamo e ci saremo». L’annuncio suscita l’ironia amara di Roberta Lombardi, assessore M5S alla transizione ecologica della Regione Lazio e membro del Comitato di garanzia 5 Stelle: «Trovo curioso che al Movimento 5 Stelle, che ha finanziato come unico o assolutamente prevalente soggetto la piattaforma e la relativa attività, Rousseau interdica l’utilizzo della piattaforma stessa e ne conceda l’uso (gratuito o a pagamento?) ad altri. Per quanto mi riguarda, curioso e giuridicamente intrigante».