In altri tempi probabilmente si sarebbe detto: «Modifichiamo i decreti sicurezza, ma anche no». Non avendo evidentemente il dono della sintesi, per (non) esprimere i mal di pancia che ancora nel Movimento 5 Stelle suscita in molti la (forse) imminente messa in soffitta dei provvedimenti anti immigrazione di Matteo Salvini, il viceministro dell’Interno Vito Crimi ieri si è cimentato in un capolavoro di politichese stretto complimentandosi con la ministra Luciana Lamorgese per «il grande lavoro» svolto, salvo prepararsi però allo stesso tempo ad affossare quello stesso lavoro: «Sui decreti sicurezza avevamo preso l’impegno di migliorarli e lo faremo, manteniamo gli impegni», ha detto. Aggiungendo subito dopo un particolare non richiesto che, inevitabilmente, alimenta i dubbi di chi sospetta della reale volontà del M5S di sostenere un nuovo decreto che sostituisca i precedenti: «Ricordo che un decreto, in quanto tale, deve soddisfare le esigenze di necessità e urgenza ed è ciò che deve valutare il consiglio dei ministri in ogni parte del testo, al di là della bontà dei contenuti», ha spiegato Crimi.

Insomma, alla luce dei 23.726 arrivi registrati dall’inizio dell’anno fino al 30 settembre scorso dal Viminale, non ci sarebbe nessuna urgenza di procedere con un decreto. Meglio, sembra voler dire il capo politico dei 5 Stelle, un bel disegno di legge da far esaminare senza fretta al parlamento.

Come andrà a finire una vicenda che dura ormai da gennaio, e sulla quale è intervenuto sollecitando modifiche anche il capo dello Stato, lo si capirà probabilmente lunedì prossimo, giorno in cui il testo messo a punto dalla maggioranza dovrebbe finalmente approdare in consiglio dei ministri. Ad annunciarlo è stato ieri lo stesso Giuseppe Conte rompendo così un’incertezza che durava ormai da troppo tempo: «La revisione dei decreti sicurezza andrà nel prossimo consiglio dei ministri che abbiamo programmato per lunedì sera», ha detto il premier. «Dovevamo farlo questa settimana ma c’è anche il silenzio elettorale quindi era opportuno attendere lunedì sera dato che ci sono i ballottaggi in alcuni comuni».

Il presidente del consiglio ha spiegato che le modifiche apportate ai decreti vanno oltre quelle richieste a suo tempo dal Quirinale. Le novità prevedono la cancellazione delle maxi multe nei confronti delle navi delle ong che violano il divieto di ingresso nelle acque nazionali, l’allargamento della protezione umanitaria a nuove categorie di migranti vulnerabili e la possibilità per i richiedenti asilo di iscriversi all’anagrafe comunale e di richiedere una carta di identità. Ma anche la creazione di un nuovo sistema «di accoglienza e integrazione» composto da strutture piccole (massimo cento persone) gestite dai Comuni, per i quali sarebbero previsti anche degli incentivi. «L’obiettivo è la sicurezza della popolazione, dei cittadini italiani, soprattutto in un periodo di emergenza come questo, ma vale per gli stesi migranti – ha spiegato Conte -. Dobbiamo riconoscere anche a loro i diritti fondamentali delle persone».