Il sismografo del Movimento 5 Stelle continua ad avvertire le scosse generate dallo scontro sulle nomine Rai. Fanno tremare soprattutto la leadership di Giuseppe Conte, che è finito sotto attacco anche per aver inviato Mario Turco, uno dei suoi luogotenenti, a Palazzo Chigi per discutere delle nuove cariche nel servizio pubblici. I critici contestano la natura riservata di questa trattativa: il senatore Primo Di Nicola, ad esempio, lamenta di avere appreso delle nomine «dai giornali». Conte minimizza il vertice col governo, e assicura che in quell’occasione Mario Turco ha semplicemente dovuto prendere atto delle scelte compiute e inutilmente provato a chiederne la ratio metodologica. Ne consegue che proverà, fuori tempo massimo, ad alzare l’asticella degli emendamenti sulla legge di bilancio per mettere pressione al governo. C’è tensione anche sulla nomina dei relatori alla legge di bilancio: il Pd ha proposto di eleggerne due, uno di centrodestra e uno di centrosinistra. Per l’area progressista toccherebbe a Vasco Errani.

Ma i 5 Stelle potrebbero far esercitare al presidente di commissione, Daniele Pesco, la sua «prerogativa» di nomina del relatore. L’equilibrio è sottile, perché Conte deve dare un segnale di fermezza ma non impaurire troppo i parlamentari grillini che temono che a furia di tirare la corda questa si spezzi. Per questo il leader nega in ogni modo che le vicende degli ultimi giorni alludono alla possibilità che la legislatura finisca in anticipo e che si vada al voto anticipato.

Cosa che invece pensa Alessandro Di Battista, che ieri si trovava in piazza, a Scafati (Salerno), per il suo tour Su La Testa organizzato in collaborazione con la piattaforma Rousseau di Davide Casaleggio. «Credo che oggi la possibilità di andare al voto ad aprile sia molto alta», dice Di Battista. E quando qualcuno gli chiede se ha intenzione di fondare un «nuovo M5S» non risponde con una smentita: «Grillo e Casaleggio ci hanno messo cinque anni a pensare se creare una forza politica. Intanto mettiamoci insieme, facciamo un percorso. Sarà una lunga marcia, poi tra qualche mese vediamo».