Oggi si concludono gli stati generali si sono conclusi e in serata il premier Conte tirerà le fila della settimana di incontri e abbozzerà gli obiettivi del piano Rilancio. Nella penultima giornata al mattino l’incontro con le aziende partecipate – con manager appena confermati da Conte – e al pomeriggio le organizzazioni ambientaliste.

L’OSSATURA DEL PIANO del governo si conoscerà comunque la prossima settimana. Prima Conte vuole ricucire lo strappo e riportare al tavolo di palazzo Chigi l’opposizione: l’invito non è ancora partito e le reazioni di Lega, Fdi e anche Fi sono per ora fredde ma l’incontro alla fine potrebbe esserci. In conferenza stampa, domenica sera, il presidente del Consiglio presenterà le prime proposte «concrete» per il rilancio. E rinnoverà l’appello a Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi a sedersi al tavolo. Ha già promesso che il piano sarà presentato in Parlamento: «Siamo i primi in Europa a farlo», sottolinea Conte. Il Recovery plan per l’utilizzo dei fondi europei sarà pronto a settembre. Ma anche per avere più forza al tavolo Ue, vorrebbe presentare entro l’inizio di luglio un primo programma condiviso anche con l’opposizione. La reazione, per ora, resta gelida. Chi spinge da tempo per stare al tavolo è Silvio Berlusconi. Ma anche lui è critico: «Non basta l’ascolto puramente “formale” senza tener conto delle nostre indicazioni, è un comportamento del tutto inadeguato».

Ieri dunque si è discusso di reti, sostegno alla transizione energetica, accelerazione per il superamento del carbone, la Cyber security e investimenti come quello di Leonardo sui 400 Leonardo labs, nonché quello di Poste con la digitalizzazione dei servizi. Investire sui territori, è la parola d’ordine. Perché in un «quadro di grande incertezza» i «gap», sottolinea Conte, siano colmati e non aumentino.

IL PREMIER HA INVITATO ANCHE alcuni cittadini che gli hanno scritto, da un musicista a un direttore d’hotel, a un commerciante di scarpe. Con loro discute di cassa integrazione, tax credit, taglio del cuneo, bonus autonomi, sgravi fiscali sugli affitti.

Come detto, ieri al tavolo pomeridiano ci sono state le organizzazioni ambientaliste. Il direttore esecutivo di Greenpeace Italia Giuseppe Onufrio ha chiesto al governo «di non sprecare questa crisi e la ripartenza, è il momento di fare una svolta verde e di passare dalle parole ai fatti su quattro direttrici: un piano nazionale di transizione energetica più ambizioso, con l’obiettivo di ridurre del 65% le emissioni di CO2 entro il 2030, e di arrivare a emissioni nette zero. Promuovere un cambiamento sistemico nelle città, a partire dalla mobilità alternativa e dalla creazione di aree verdi, fino agli investimenti nelle periferie per abbattere le disuguaglianze sociali ed economiche. Più agricoltura ecologica. Riscrivere il sistema di assegnazione dei sussidi in favore delle aziende che producono cibo in modo sano ed ecologico. Mettere la sicurezza, la salute e il benessere dei cittadini al centro, destinando al nostro sistema di welfare e sanitario i fondi annualmente investiti in armamenti e nelle attività dannose per l’ambiente».

ANCHE GLI ATTIVISTI di Fridays For Future, il movimento di giovani per il clima nato sulle orme della svedese Greta Thunberg, hanno partecipato al tavolo. Esponendo il piano «Ritorno al futuro», la campagna per la rinascita post-covid scritta assieme a centinaia di esperti e sottoscritta tra gli altri da Cgil, Libera, Greenpeace, Wwwf, Legambiente, Stop -Tttip e Terra. «La transizione ecologica è l’unica strada percorribile per rialzarci dalla crisi economica e, al contempo, prevenire nuove e più terribili tragedie» – dicono i ragazzi – «e non possono esserci interessi economici che tengano di fronte al futuro di noi giovani». Italia 100% rinnovabile; stop ai combustibili fossili; mobilità collettiva, elettrica e gratuita; riduzione del consumo di carne; basta accordi di libero scambio. Ricette che possono creare occupazione, redistribuire ricchezza, finanziare il welfare state», concludono i ragazzi.