Cresce il numero dei morti (ieri sono stati 354, 90 in più rispetto a domenica), di ingressi in ospedale (820 ricoveri, a fronte dei 365 del giorno prima, per un totale di 25.338) e in terapia intensiva (+75), e il tasso di positività (l’8,5%, ossia +0,7%). Anche se come ogni lunedì la quantità di tamponi è nettamente inferiore alla media settimanale (179.015 tamponi eseguiti, contro i 273.966 test del giorno prima su 102.855 persone sottoposte a nuovo test) e dunque sono diminuiti i nuovi casi conteggiati, con 15.267 nuovi contagi di Covid, -6.048 rispetto al giorno precedente. Ma poiché il numero delle persone testate è stato ieri di 59.780 (-43.075 rispetto al giorno prima, secondo la Fondazione Gimbe), il rapporto positivi/persone testate è salito a 25,5%, contro il 20,7% di domenica.

E, anche in seguito alla sospensione precauzionale della somministrazione del vaccino AstraZeneca in tutto il territorio nazionale, disposta ieri, è diminuito pure il numero di dosi inoculate: ieri sono state 179 mila le persone vaccinate (-94 mila). Le regioni più colpite sono l’Emilia Romagna con 2.822 casi, la Lombardia con 2.185 e la Campania con 1.823 nuovi contagiati. Seguono i 1.742 del Piemonte e 1.536 del Lazio.

L’incidenza delle varianti sulla mortalità potrebbe essere registrabile solo nelle prossime settimane: infatti, secondo il rapporto sulla mortalità giornaliera (SiSMG) aggiornato al 2 marzo e pubblicato da poco sul sito del Ministero della Salute, i dati che si registravano quindici giorni fa in 33 Comuni italiani continuavano «a mostrare una mortalità ancora in linea con l’atteso, nonostante i dati evidenzino una ripresa dell’epidemia e un aumento dell’incidenza dei casi in molte regioni italiane».

Se l’incremento dei contagi da Sars-Cov-2 collegato alla diffusione delle varianti «farà registrare un aumento della mortalità – si legge nel documento – sarà evidente nelle prossime settimane, a causa della latenza tra l’infezione, l’aggravamento della malattia e l’eventuale decesso. I dati di mortalità potranno fornire anche prime indicazioni sull’efficacia della campagna vaccinale nella popolazione ultraottantenne, monitorando l’andamento di esiti gravi in questa fascia di età».

Lo studio confronta il trend settimana per settimana con quello osservato nei 5 anni precedenti, in modo da osservare le variazioni durante la pandemia e causate sia dalle infezione di Sars-Cov-2 che da problemi indirettamente collegati, come i ritardi nelle cure. Nella settimana 24 febbraio-2 marzo, solo in alcune città si rilevava un lieve incremento della mortalità: Ancona, Pescara, Latina, Cagliari, Bari e Catanzaro. Per il resto delle città monitorate, si osservavano ancora valori in linea con l’atteso.

Intanto ieri, nel primo giorno del lockdown generalizzato, il Viminale ha conteggiato 93.812 controlli della polizia su persone fermate in strada. Di esse, 2.224 sono quelle sanzionate e 18 denunciate. Riguardo le attività e gli esercizi commerciali, invece, i controlli sono stati 11.030 su tutto il territorio italiano, 69 i titolari sanzionati, 36 le chiusure.