Ieri sono morte 117 persone a causa del Covid-19, e ora il bilancio delle vittime supera le 33 mila unità. I nuovi casi di contagio sono stati 584 e portano il totale a 231139 casi dall’inizio dell’epidemia.

Per il secondo giorno consecutivo il contagio torna a crescere. Lunedì i nuovi contagi erano stati 300. Manco a dirlo, gran parte dei nuovi casi sono localizzati nella regione Lombardia. Ieri sono stati 384, cioè il 65% del totale. È ancora presto per parlare di inversione di tendenza, perché tre mesi di bollettini ci hanno abituato a saliscendi su base quotidiana.

Tuttavia, una spiegazione del dato odierno arriva direttamente da Bergamo. Nella provincia infatti i nuovi casi registrati ieri sono stati ben 198, ma 168 di questi sono tamponi fatti in seguito ai test sierologici effettuati privatamente dai cittadini risultati positivi. Di questi, 118 risultano poi «debolmente positivi». «Vengono considerati positivi solo in via precauzionale», scrive l’Azienda Territoriale per la Salute di Bergamo. Dovranno però ricevere un secondo tampone tra una settimana. È il segno che i test sierologici a pagamento svolti dai privati, liberalizzati solo pochi giorni fa, stanno già pesando sui laboratori che devono analizzare i tamponi e che non riescono ancora a garantire test tempestivi.

Anche se la tendenza al rialzo dovesse essere confermata, non si tratterebbe comunque di una sorpresa. Gli esperti del Comitato tecnico scientifico avevano messo in conto un aumento fisiologico dei nuovi casi dopo le riaperture del 4 maggio e in questi giorni si erano detti sorpresi per il mancato «rimbalzo», spiegano fonti del ministero della salute. Anche ora gli epidemiologi sono cauti sui numeri: «Non ci dicono se siamo solo di fronte alla punta di un iceberg o meno», dice Pierluigi Lopalco dell’università di Pisa. L’aumento dei casi rischia di complicare la riapertura alla mobilità tra le regioni del 3 giugno. Lombardia, Piemonte e Liguria «sono sempre state una situazione a se stante rispetto a tutto il resto d’Italia – spiega Lopalco – Dunque il ragionamento sul controllo dell’epidemia in quelle regioni deve essere fatto in modo completamente diverso dalle altre».