412 nuovi casi e 6 vittime è il bilancio della pandemia relativo alle ultime 24 ore. La regione con più casi è stata la Sicilia: sono 89 i positivi registrati ieri, che includono i 64 casi riscontrati nell’hotspot di Pozzallo. Escludendo i test sierologici, è sempre la Lombardia la regione con più casi sintomatici (43).

Da alcuni giorni aumenta, anche se lentamente, il numero dei ricoverati. Nei reparti ordinari sono 801, 22 in più di ieri. 49 pazienti (+3) sono in terapia intensiva. La pressione sugli ospedali per ora non preoccupa, ma è un dato da tenere sotto osservazione. Durante l’epidemia, infatti, il sovraccarico sulle strutture sanitarie ha determinato un notevole aumento della mortalità tra i pazienti ricoverati. Lo dimostra uno studio effettuato dai ricercatori della fondazione “Bruno Kessler” di Trento guidati da Stefano Merler su 5484 casi positivi lombardi.

La probabilità di morte tra chi si è ammalato prima del 16 marzo, con le terapie intensive oberate, è stata molto più elevata rispetto alle settimane successive. Tra gli ultra-ottantenni, si è passati dal 30% all’8%. «Questo dimostra – spiega Merler – che la mortalità da Sars-Cov-2 può essere estremamente elevata, se ci si trova in una fase con il sistema sanitario sotto enorme stress». «Questi risultati – ha aggiunto – dimostrano che la letalità associata a Covid-19 è altissima, molto maggiore di quella associata all’influenza, specie negli anziani». Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Eurosurveillance.