Diciassettesima fumata nera per l’elezione di due giudici costituzionali: Luciano Violante si ferma a 506 voti (il quorum è di 570) e Ignazio Caramazza, l’ex avvocato dello Stato candidato da Forza Italia, a 422, e decide di ritirarsi «per evitare ulteriori coinvolgimenti del mio nome in manovre che considero non in linea con il corretto funzionamento delle istituzioni», dice. Interviene allora Giorgio Napolitano, lamentando la «frammentazione e la conflittualità che segnano gli schieramenti parlamentari». Il presidente della repubblica si dice rattristato e preoccupato, «ed è per me motivo di amara riflessione – aggiunge – il fatto che a poco sono valse le mie ripetute, obiettive e disinteressate sollecitazioni perché da nessuna parte si venisse meno a questa prova essenziale di senso delle istituzioni». Se Fi dovrà trovare un altra candidatura, il Pd intenderebbe insistere su Violante, anche se Brunetta chiede di verificare se abbia «i requisiti di eleggibilità».