Sandro Gozi, ex sottosegretario per gli affari europei nei governi Renzi e Gentiloni e ora candidato alle europee in Francia con En Marche di Macron è stato iscritto nel registro dal tribunale unico di San Marino per una consulenza ritenuta «fantasma» da 220 mila euro. Insieme a lui anche Catia Tomasetti, presidente di Banca Centrale sammarinese (Bcsm). Secondo il commissario della legge Alberto Buriani, in concorso tra loro avrebbero indotto «il consiglio direttivo di Bcsm a stipulare un contratto con Gozi per una consulenza rivelatasi poi fittizia». L’ipotesi di reato per entrambi è amministrazione infedele.

Secondo la polizia giudiziaria che sta indagando dal dicembre in seguito a un esposto, la consulenza aveva come oggetto l’adeguamento normativo sammarinese per armonizzare i rapporti con Ue e istituzioni estere. In base all’accordo sarebbe stata pagata 120 mila euro, con tranche da 10mila mensili, più un rimborso spese e una «success fee» a sottoscrizione accordo Ue – che Gozi vi avesse contribuito o meno – da 100 mila euro.

L’ex sottosegretario avrebbe presentato Tomasetti all’allora ministro delle Finanze di San Marino per proporla alla presidenza di Bcsm. A giugno 2018 Tomasetti aveva proposto la nomina di Gozi a consulente. «Non ho ricevuto alcuna comunicazione giudiziaria e ciò non mi sorprende – commenta Gozi – Infatti la consulenza di cui si parla non può prestarsi ad alcuna critica: rientra nel mio tipico ambito professionale. Si tratta con evidenza di informazioni fatte circolare ad arte per screditarmi a seguito dell’annuncio della mia candidatura». Mentre Tomasetti dice che l’incarico a Gozi «era necessario per legittimare il suo qualificato contributo professionale al tavolo negoziale per l’accordo di partecipazione con la Commissione europea».