Governo diviso sul presidente della Consob Giuseppe Vegas. Lunedì il neo-ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda lo aveva attaccato imputandogli responsabilità nella soluzione al crac delle quattro banche. D’accordo si era detto il viceministro all’Economia Zanetti: «Siamo in due a dire che ci sono stati errori e goffe autoassoluazioni», riferendosi allo stesso Vegas. Ieri, a difesa di Vegas, è sceso in campo un’altra gamba del governo: il ministro dell’Interno Angelino Alfano. A difesa del presidente della Consob, dato in quota al vecchio centro-destra, Alfano ha detto che il «governo non deve e non può attaccare le autorità di garanzia». Dato che al governo c’è anche lui, può risultare curiosa l’espressione usata da Alfano. In realtà, dopo l’inchiesta di Report, è possibile che dalle parti di Palazzo Chigi stiano volando gli stracci e che la sortita di Alfano ne sia una delle manifestazioni pubbliche. In fondo, nella vicenda del crac delle quattro banche c’è anche Banca Etruria, di cui il padre del ministro Maria Elena Boschi era vice presidente.

Alfano ha tirato fuori un’altra motivazione per difendere Vegas: «E’ una grande questione di opportunità – ha detto Alfano – Gli osservatori tecnici e politici della riforma costituzionale, rilevano l’assenza o la debolezza di un sistema di organi di bilanciamento o di garanzia rispetto al rafforzato ruolo dell’Esecutivo e del partito vincitore che riceverà un premio dalla legge elettorale. Di fronte a queste obiezioni, cominciare (già da adesso) ad attaccare le autorità indipendenti di garanzia, può rappresentare un pessimo presagio sul futuro e un ottimo argomento per i sostenitori del NO alla riforma». In pratica, attaccare Vegas significa votare contro Renzi e la sua riforma costituzionale. Gaetano Quagliariello, ex Forza Italia e presidente del movimento «Idea», pensa che Vegas sia un «capro espiatorio» di una parte del governo. «Hanno risolto il caso Banca Etruria – dice sarcasticamente – Ora è più chiaro per quale ragione, durante l’iter delle riforme costituzionali, non è mai stata presa in considerazione la proposta di rendere le authority realmente autonome dall’esecutivo».

«Non so di nessuna polemica» ha detto il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio. Dopo avere lanciato il sasso, Calenda si è detto «dispiaciuto»: «Io evito normalmente le polemiche, mi spiace se ne ho provocata una. Ho solo dato un giudizio, fine. Non voglio fare nessuna polemica con nessuno». A riprova che qualcosa non funziona all’interno del governo è stata l’insolita assenza all’interrogazione sulla vicenda Vegas ieri in commissione finanze alla Camera. in vista del question time che si è regolarmente svolto. Oggi è stata convocata una nuova seduta dedicata alle interrogazioni a risposta immediata, sempre di competenza del ministero dell’Economia. Il gruppo di fuoriusciti Cinque Stelle, Alternativa Libera, ha presentato una proposta di legge per far decadere Vegas.