Qualunque percorso di sviluppo del paese non sarà praticabile senza la disponibilità di un’efficiente e veloce infrastruttura di telecomunicazioni distribuita sul territorio senza eccezioni.

La recentissima pubblicazione del rapporto Desi 2020 (Indice di digitalizzazione dell’economia e della società) ha evidenziato che l’Italia si colloca per quanto riguarda la connettività ad alta velocità (con almeno 100 Mbps) al 22° posto su 28 paesi. Il ritardo è ancora più rilevante per quanto riguarda le aree rurali. La situazione emergenziale ha rivelato in molti contesti, a partire con grande evidenza dalla salute (sia per quanto riguarda la crisi degli ospedali sia per ciò che attiene alla mancanza della medicina territoriale), il fallimento delle politiche che hanno puntato sulla capacità del mercato di rispondere alle esigenze della società.

Anche nel campo della connettività va sviluppato l’intervento del soggetto pubblico a beneficio della diffusione della rete ultra veloce (la cosiddetta Bul – Banda Ultra Larga) nelle aree dove gli operatori privati non investono. Non a caso le «aree bianche», i luoghi del territorio che non rientrano nei piani di sviluppo degli operatori privati vengono denominate come «aree a fallimento di mercato». Si può pensare in quest’ottica allo sviluppo del servizio postale nel nostro paese che ha saputo garantire la distribuzione delle comunicazioni anche nei più sperduti paesini e non solo nelle grandi zone urbane più facili da raggiungere, e dunque ben più remunerative. Lo sviluppo della connettività nelle «aree bianche» che comprendono in primo luogo le aree rurali è un’esigenza pubblica che di fatto dipende unicamente dagli investimenti dello stato e delle regioni. Le ingenti risorse che saranno disponibili nei prossimi anni devono essere investite prioritariamente nella copertura universalistica della connettività ad alta velocità dell’intero territorio italiano.

Si tratta di una condizione «abilitante» per l’insieme dei fattori che contribuiscono allo sviluppo economico, sociale e culturale del paese. La disponibilità di una connettività con prestazioni avanzate (Banda Ultra Larga ad almeno 100Mbps) in tutto il territorio è fondamentale per il nuovo modello di salute ri-centrato sulla prevenzione, l’assistenza e la cura della popolazione nei territori (quella che un tempo si chiamava impropriamente telemedicina), ma anche per la valorizzazione e l’ampliamento della cura della terra e della sua capacità di generare opportunità di sviluppo sostenibile a favore di tutti.

Ancora una volta si pone la necessità di investire con risorse pubbliche nelle diverse tematiche considerate «a fallimento di mercato» per garantire sviluppo sostenibile al territorio e alla popolazione del nostro paese. È una questione politica generale e di sistema a cui il “Piano di rilancio dell’Italia” deve saper dare una risposta inequivocabile.