A un giorno dalla conclusione del voto tra gli iscritti, prima fase del congresso Pd (si concluderà il 30 aprile con le primarie), è guerra di cifre tra Matteo Renzi e Andrea Orlando. L’ex leader è in testa ma il Guardasigilli contesta i dati. E Michele Emiliano, che veleggia tra il 3,7% ed il 5, potrebbe essere escluso dal voto dei gazebo (se non raggiunge il 5 per cento a livello nazionale o il 15 in almeno 5 regioni). Secondo la mozione Renzi, l’ex leader, al giro di boa di 2mila circoli, raggiunge il 69,8% mentre il Guardasigilli è al 27,06. Dal comitato Orlando invece si parla del 64,6 per cento contro il 30,4. Il ministro della Giustizia ha deciso di non partecipare «per irregolarità»ai congressi di tre città, Crotone, Barletta, Cassino, e ai congressi di alcuni circoli dell’area vesuviana di Napoli.

Bassa la partecipazione secondo Massimo D’Alema. «È nell’ordine della metà rispetto al passato. Alla fine se voteranno 200mila persone sarà già un grande risultato». Replica di Arturo Parisi, che ricorda come al congresso dei Ds del 2005 la percentuale degli iscritti che parteciparono fu del 35,4.