«Tentato genocidio». Così il presidente della Repubblica democratica del Congo, Felix Tshisekedi, ha definito il massacro di civili che sta avvenendo nella provincia nordorientale dell’Ituri. Zona che dallo scorso aprile è teatro di violenti scontri tra le varie milizie che si contendono il territorio. Una catastrofe umanitaria giudicata dal governo come un tentativo volto a destabilizzare il potere centrale. Sotto accusa i miliziani di ispirazione salafita dell’Adf (Forze Democratiche Alleate) che oltre a depredare e uccidere avrebbero tentato di fomentare le rivalità etniche – mai sopite – tra i popoli Lendu e Hema.

A fare i conti con questa conflittualità endemica è ovviamente la popolazione. Già falcidiata da fame, carestia ed ebola. Fattori, che uniti alle continue scorribande delle milizie hanno portato migliaia di congolesi ad abbandonare le proprie case. Oltre 300 mila sfollat. è il bilancio diffuso dall’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati.

Il governo di Tshisekedi è quindi corso ai ripari. Domenica scorsa è stata lanciata una maxioperazione militare che coinvolgerà non solo la provincia dell’Ituri ma anche quelle del nord e del sud Kivu. Obiettivo della missione: «Sradicare tutte le forze straniere» presenti nell’area nordorientale del Paese. Alle operazioni parteciperanno anche i vicini Uganda e Ruanda. Non mancherà il sostegno dei caschi blu Onu, schierati nel paese nell’ambito della missione Monusco, il più grande contingente Onu nel mondo (circa 20mila unità).

Il confine tra la provincia congolese del Nord Kivu e l’Uganda è da diverso tempo sotto la lente di ingrandimento internazionale. In quella zona sarebbe sorta, come emanazione del Califfato di Al-Baghdadi, l’Islamic State Central Africa Province (Iscap). Esistenza rivendicata dallo stesso Stato islamico attraverso una serie di comunicati apparsi sui social media tra il 18 aprile e il 5 giugno. Il timore che aleggia è che l’Isis e l’Adf abbiano stretto un sodalizio per il controllo della zona. Ipotesi ancora non confermata da fonti ufficiali.