Con un giorno di ritardo si era scusato; con due giorni di ritardo si è dimesso. Domenico Guzzini, il presidente di Confindustria Macerata che lunedì aveva dichiarato: «Niente nuove restrizioni, la gente è stanca, anche se morirà qualcuno, pazienza», ieri ha annunciato le sue dimissioni. «Ho sbagliato e mi dispiace tantissimo aver, anche se involontariamente, coinvolto Confindustria in questa spiacevole vicenda. Chi ha avuto modo di conoscermi sa quanto per me siano importanti e prioritari, la salute, la famiglia e le persone. Per senso di responsabilità ritengo doveroso rassegnare le mie dimissioni da presidente Confindustria Macerata che formalizzerò nella riunione del consiglio direttivo di giovedì 17 dicembre», scrive in una lettera inviata a tutti gli imprenditori aderenti all’associazione territoriale.
La decisione di Guzzini è figlia dell’onda di critiche e polemiche dopo l’incredibile espressione usata nel corso di un forum on line sul «Made for Italy» a cui aveva partecipato lunedì assieme al presidente della Regione Francesco Acquaroli (di Fratelli d’Italia) che ieri lo aveva in qualche modo difeso.
Erano seguite le scuse: «Sinceramente chiedo scusa a tutti, in particolare alle famiglie toccate dal dramma del Covid. Ho sbagliato nei contenuti e nei modi. Sono molto addolorato per la dichiarazione». Poi, ieri pomeriggio, la decisione di dimettersi. Domenico Guzzini era stato eletto alla guida della Confindustria di Macerata da meno di un anno, lo scorso 24 gennaio.
La nomina Guzzini era arrivata dopo molti problemi: il comitato dei saggi, formato dagli ultimi tre presidenti dell’associazione di categoria territoriale, aveva faticato non poco per trovare disponibilità all’incarico di presidente da sottoporre poi al gradimento dei soci. Alla fine l’unico nome che aveva superato lo sbarramento minimo chiesto dal regolamento per essere ammesso come candidato all’assemblea dei soci era stato quello di Domenico Guzzini, 60 anni, laureato in Economia e presidente della Fratelli Guzzini di Recanati, azienda che produce oggettistica per la casa.
Sulla decisione di Guzzini è pesata anche la pressione di Confindustria nazionale che ieri aveva fatto trapelare l’intenzione di aprire una procedura contro Guzzini nel consiglio di indirizzo etico e dei valori associativi, l’organo nazionale di Confindustria che presidia e implementa i princìpi etico-valoriali del sistema industriale.
Un organo ben poco attivo in questi mesi per le tante altre dichiarazioni pubbliche di esponenti di Confindustria contrarie a zone rosse o restrizioni.