Un festival di scienza con docenti da tutto il mondo frequentato da duecento studenti con il passamontagna sul volto, quaderni e penne nelle mani. Siamo a San Cristobal de Las Casas, al «Cideci», e siamo alla seconda edizione del «ConCiencias per l’Umanità», convocato dall’Ezln.

SONO OLTRE QUARANTA gli insegnati che sono stati invitati a ragionare attorno al tema «la scienza di fronte al muro».
Non manca la Comandancia, nemmeno i Subcomandanti Moisés e Galeano. Tra una lezione di biologia e una di astronomia la politica rimbalza nella critica al tentativo delle multinazionali di brevettare i geni umani fino all’elenco di siti web che permettono di accedere ad articoli scientifici in maniera libera, come Sci-Hub.

È la voce e la penna del Subcomandante Galeano, come spesso è stato nella storia zapatista – soprattutto quando portava il nome di Marcos – ad attraversare i cinque continenti con critiche e riflessioni politiche. Certamente lo sguardo dell’Ezln è rivolto ai confini messicani, alle elezioni del 2018, all’appoggio a Marichuy e al Consiglio Indigeno di Governo.
Però i discorsi di chiusura delle diverse giornate hanno definito il capitalismo come un crimine composto da tanti crimini, tra questi la guerra e la violenza di genere fatta sistema.

«QUESTO È IL SISTEMA capitalista, il sistema dove assassinare una donna è parte della vita quotidiana, della morte quotidiana, del terrore che assume la sua identità di genere», racconta il SupGaleano, nell’intervento del 27 dicembre, per poi denunciare l’assenza di giustizia per il massacro di Acteal, per i 43 studenti di Ayotzinapa e attaccare il Pri: «Non c’è più Stato, quello che c’è è una banda di criminali sostenuta da un gruppo armato che si rifugerà nella Legge di Sicurezza Interna affinché il dolore e la rabbia non manchino mai sulle tavole quotidiane del Messico».

L’ATTACCO POI SI DIRIGE direttamente al presidente «il signor Enrique Peña Nieto ha dichiarato, parola più, parola meno, che questo 2017 è stato un anno buono per il Messico. Sentendogli dire questo, uno si chiede se non sia qualcuno a cui hanno amputato non solo la vergogna e la decenza, ma anche il cervello, e rifletta la sindrome del membro fantasma: non ha più il cervello, ma agisce come se l’avesse».

IL 2017 MESSICANO parla di 28mila morti e 35mila desaparecidos. Il giorno seguente lo sguardo dell’Ezln è sulla guerra e su Trump, chiamato più volte «Ronald Trump» creando così un legame tra lui e Regan.

Appoggiando la pipa sul tavolo del «Cideci» Galeano ha preso la parola e ha specificato che «Per ottenere una guerra propone muri, spostamenti di ambasciate, provoca incidenti diplomatici supplicando così “vi prego, datemi una guerra. Ovunque sia, non importa. Più grande è meglio è».

NELLE PAUSE tra le diverse lezioni di scienza si trova il mondo di incontrare ricercatori e universitari italiani che dibattono tra loro sugli interventi ascoltati e messicani che si chiedono se il Vaticano si arrabbierà per le parole che ha speso per il pontefice Galeano, ricordando quando il papa – parlando delle responsabilità sui desaparecidos – disse «Penso che il diavolo castighi il Messico con molta collera. Credo che il diavolo non perdoni al Messico il fatto che la Vergine abbia mostrato lì suo Figlio».

IN 24 ANNI DI RIVOLUZIONE l’Ezln ha alternato lunghi silenzi a continue proposte; in questi giorni è stato lanciato il «Primo incontro internazionale, politico, artistico, sportivo e culturale delle donne che lottano» in programma dall’8 al 10 marzo 2018.

L’Ezln oggi non pare abbia l’intenzione di tornare nella Selva Lacandona, restando attore silente, agendo oltre la possibile candidatura indigena indipendente.