Maurizio Gubbiotti è il presidente di Roma Natura, l’Ente Regionale per la gestione del Sistema delle aree naturali protette nel Comune di Roma.

La tenuta Cesarina è all’interno della Riserva Naturale della Marcigliana e quindi del sistema dei parchi di RomaNatura, di conseguenza…
…di conseguenza, qualunque tipo di attività o realizzazione deve avere il nulla osta ambientale positivo da parte nostra. Inoltre il Parco garantisce sorveglianza e vigilanza. Gestisce il vincolo.

Qual è la vostra posizione rispetto a questa crisi alla Cesarina, con famiglie con avviso di sfratto dopo decenni e la minaccia di una speculazione immobiliare, con cambio di destinazione d’uso?

Massima solidarietà da parte mia nei confronti delle famiglie, ma è evidente che in questo il Parco non può avere un ruolo. Posso invece garantire che non avverrà una speculazione edilizia. Il Parco è una garanzia. Le uniche cose possibili in questo caso, per un’azienda agricola, attraverso strumenti come i Pama (Piani ambientali di miglioramento agricolo) e comunque sempre dopo nullaosta positivi del Parco, sono una ristrutturazione o un ampliamento della stessa azienda agricola ma non per diventare un’altra cosa. Speculazione immobiliare non si potrà mai fare, né oggi né in futuro.

Ma sulla base dei Pama, non si rischia di poter giustificare cubature in nome di motivazioni produttive? O sulla base della legge regionale per la rigenerazione urbana e il recupero edilizio del 2017, quantomeno di puntare tutto su attività ricettive di lusso?

Primo: qualunque cosa si pensi di fare in un parco si deve avere il nulla osta ambientale, il controllo e la vigilanza del parco, e che quindi non dovrebbe mai autorizzare interventi incompatibili con un’area protetta in base sia alla legge regionale 29 ma anche le leggi nazionali. Secondo: attraverso il Pama si possono fare interventi legati sempre all’azienda che deve essere una vera azienda agricola, che può essere in parte trasformata, in parte ampliata ma sempre come azienda agricola, può prevedere anche ospitalità ma sempre con le caratteristiche adatte, compatibili con il parco e sempre in funzione dell’azienda. Quindi la speculazione edilizia non si può fare. Terza cosa, la rigenerazione urbana che potrebbe concedere un ampliamento, per quanto riguarda i parchi deve sempre fare i conti con il Piano di assetto del Parco e per essere ancora più sicuri abbiamo ottenuto che passasse una norma che permette di parlare di questi interventi solo dove il Piano di assetto è già approvato definitivamente.

Il Comitato delle famiglie chiede appunto di accedere al Piano di assetto del Parco della Marcigliana.

Il Piano d’Assetto è uno strumento che permette di avere certezza delle regole e chiarezza su quel che si può fare, anche riducendo la discrezionalità degli uffici tecnici. È stato redatto e adottato dal Parco. Il Parco lo adottato e inviato da anni in Regione per l’approvazione. Nel frattempo valgono le norme di salvaguardia più restrittive. La scorsa legislatura i piani dopo tanti anni sono stati finalmente tirati fuori dai cassetti e la Giunta Zingaretti ha iniziato ad approvarne alcuni. Marcigliana è uno di quelli dove l’istruttoria è molto avanzata.

Quali soluzioni ecosociali win win si potrebbero trovare?

Per quanto riguarda la Cesarina, e vale anche per altre realtà, gli investimenti andrebbero dedicati a un rilancio di queste aziende nella direzione della multifunzionalità: aziende che scelgono la produzione biologica, la produzione di qualità, la vendita diretta, fattorie didattiche, capacità di cura del verde, turismo dei cammini, e così via. Sono profondamente convinto che l’agricoltura rappresenti un valore aggiunto per i parchi, ma anche i parchi devono essere percepiti come un valore aggiunto per l’agricoltura, e lo dico da un osservatorio privilegiato perché dei circa 18.000 ettari di RomaNatura la metà sono agricoli e gran parte delle aziende hanno scelto la multifunzionalità, ma dobbiamo essere più bravi a fare rete e mettere a sistema le varie bellezze e opportunità che il nostro territorio ci offre. Nei decenni scorsi sono stati fatti danni enormi in aziende una volta fiori all’occhiello come Castel di Guido e Tenuta del Cavaliere.

La Regione deve invece potenziare politiche e strumenti, a partire dai fondi Psr, che permettano a realtà come quelle delle quali stiamo parlando come la Cesarina, di essere e creare futuro.

Certo poi rimane, e lo davo per scontato, tutto il fronte dell’illegalità, e che anche se in una realtà come la nostra riguarda di più il degrado, l’abbandono dei rifiuti, gli incendi, gli insediamenti abusivi che la vera edificazione, va contrastata e repressa.