Gli Stati uniti non sanno con esattezza quante e quali armi ed equipaggiamento militare hanno lasciato in Afghanistan. Tutti strumenti in parte già finiti in mano ai Talebani: lo dicono foto che li ritraggono con in braccio M4 e M16.

Il problema però è ben più ampio di un fucile: gli Usa hanno lasciato anche elicotteri Black Hawk, carri armati e (pare) 20 aerei da attacco A-20 Tucano. E poi ci sono tutte le strumentazioni dell’intelligence militare, facilmente riutilizzabili per la sorveglianza della popolazione.

Secondo fonti dell’esercito Usa sentite dalla Cnn, al momento non sarebbero previsti bombardamenti mirati per distruggerli, ma il timore – spiegano diversi analisti a Politico – è che i Talebani possano aprire «un bazar delle armi» nella regione. Ovvero vendere i pezzi più significativi a gruppi armati o altri attori regionali.

Altro problema: difficilmente Washington sarà mai in grado di quantificare cosa manca dal proprio arsenale. Di certo si sa solo quello che è stato inviato negli ultimi anni all’esercito afghano: tra il 2013 e il 2016 le forze di Kabul hanno ricevuto 600mila fucili, 80mila veicoli militari, radio, visori notturni; dal 2017 al 2019 4.700 Humvees, 7mila fucili automatici e 20mila granate; dal 2019 al 2021 18 milioni di munizioni.

Per ora gli Usa si difendono: non abbiamo portato via tutto, perché l’esercito afghano ne avrebbe avuto bisogno contro l’avanzata talebana. Gli anni a seguire ci diranno di più.