Secondo Legambiente, in Campania in un mese sono andati in fumo 2.461 ettari di superfici boschive, l’84% del totale bruciata in tutto il 2016. Il fuoco ha attaccato anche l’oasi Wwf degli Astroni: «L’incendio è iniziato mercoledì scorso, le fiamme hanno divorato più di un terzo della riserva e, in particolare, la parte più alta che è caratterizzata da macchia mediterranea e da un’importante lecceta – spiega l’associazione -. Adesso le fiamme si stanno pericolosamente avvicinando verso la parte bassa del cratere che è anche l’area più pregiata». Sul fondo del cratere vulcanico c’è un lago: risalendo dal fondo verso la sommità l’umidità diminuisce, così in alto c’è la macchia mediterranea. Si tratta dell’ultima traccia dell’antico manto forestale che avvolgeva la provincia di Napoli, il bosco secolare che ne ricopre il fondo è un importante polmone verde dove nidificano 5 specie di rapaci.

Fiamme nell’area flegrea, tra Quarto e Pozzuoli. Un incendiario ieri è stato arrestato mentre tentava di appiccare il fuoco all’interno del Parco Nazionale del Cilento mentre il Vesuvio ha continuato a bruciare. «Da presidente della comunità del Parco del Vesuvio mi sento di dire, a nome di tutti i sindaci: non ce la facciamo più – si è sfogato ieri Luca Capasso, sindaco di Ottaviano -. Qui c’è una emergenza nazionale ma nessuno vuole riconoscerlo. L’esercito è arrivato solo dopo che i sindaci lo hanno chiesto a gran voce al ministro Galletti. Il coordinamento è assente: stiamo andando avanti da soli e continueremo a farlo anche in futuro». Fiamme a San Sebastiano, Ercolano, San Giuseppe Vesuviano e nella stessa Ottaviano: a bruciare è il Vallone della Profica. «Servono 12 Canadair per fronteggiare quello che sta accadendo – ha proseguito Capasso – così da potersi alternare quando c’è il cambio pilota e il rifornimento. In questo modo, assieme ai mezzi di terra e ai volontari, si può cercare di spegnere il fuoco. C’è bisogno di altri mezzi dai paesi europei».

A Napoli tre i focolai attivi ieri. A via Petrarca, nella zona di Posillipo, un fronte di 500 metri si è sviluppato fino a distruggere un’abitazione. A fuoco anche il Parco Troisi di Ponticelli e Masseria Grande, a Pianura. Un incendio in centro anche a Salerno, edifici evacuati ad Agropoli e a Capaccio Paestum. Fiamme anche a Giugliano, dove un uomo è precipitato dal tetto del suo capannone. A causare i roghi potrebbero essere stati i piromani che hanno approfittato della situazione di emergenza per bruciare illegalmente i rifiuti. Di «disegno eversivo» parla il governatore campano, Vincenzo De Luca, che ha chiesto al ministro Pinotti un nuovo invio di mezzi dell’esercito. «De Luca non ha fatto un bel niente: la convenzione coi vigili del fuoco non si sa ancora che fine abbia fatto e se non si capisce chi debba fare cosa e quando è soprattutto perché il documento che dovrebbe occuparsi di questo, il piano triennale per la prevenzione e lotta attiva agli incendi, non è ancora stato approvato dalla regione» attacca la 5S Valeria Ciarambino.

Il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, ieri ha provato a spiegare cosa sta accadendo: «L’ipotesi principale è quella di soggetti che, con l’incendio, vogliono sottrarre il territorio al turismo, quindi alla frequenza di questo in chiave turistica, in modo da utilizzare quei territori per lo sfruttamento imprenditoriale criminale, speculazione edilizia o smaltimento illegale di rifiuti». Berlusconi ha approfittato ieri per fare un po’ di campagna elettorale: «Le fiamme che avvolgono il Vesuvio sono il fallimento della sinistra di governo nazionale e locale».