Macchina rodata, il festival funziona (negli ascolti) anche senza Fiorello. Dopo il record di mercoledi, anche ieri la terza serata ha fatto registrare numeri elevati: 9 milioni 360 mila, pari al 54.1% di share. Per far un confronto l’anno scorso la terza serata del festival aveva ottenuto in media 7 milioni 435 mila spettatori pari al 44.4% di share. Amadeus quindi prosegue la serie positiva di risultati, con 10 punti di share più rispetto allo scorso anno. Ha funzionato la presenza di Drusilla Foer e lo show di Cesare Cremonini, insieme al monologo di Roberto Saviano sulla strage di Capaci. Più centrate in alcuni casi le esibizioni degli artisti in gara – Ranieri ha risolto i problemi tecnici e la sua esecuzione è risultata precisa, mentre la classifica complessiva ha visto Mahmood e Blanco scavalcare Elisa, seconda, seguita da Gianni Morandi. Effetto del cambio di giuria, non più la sala stampa ma il Televoto e una giuria demoscopica. L’omaggio a Mattarella in apertura di serata, sulle note di Grande grande grande, è stato molto gradito dal Presidente tanto che ha telefonato ad Amadeus: “Se non avessi visto il numero col prefisso 06, e la persona che mi ha chiamato dicendo che mi avrebbe passato il presidente – confessa Amadeus in conferenza stampa, non ci avrei creduto.  Ha detto che ha seguito il festival, mi ha raccontato dei concerti alla Bussola e che era commosso per l’omaggio che il Festival gli ha tributato. Mi ha anche confessato che è un grande fan di Mina. Lo ringrazio di cuore, questo gesto mi commuove”. E già chiara l’intenzione della Rai di confermare Amadeus anche per l’edizione 2023, e lui stesso non si sottrae all’eventualità. “Nel festival passa un messaggio importante – spiega il direttore di Rai 1 Stefano Coletta – il gran lavoro di Amadeus è apprezzabile ancora di più ieri: passare dall’entusiasmo di Morandi alla bellezza adolescenziale di Sangiovanni è davvero commovente ed è quello che il servizio pubblico dovrebbe sempre fare. E’ il parametro che porterò nella mia direzione per il prime time, unendo le nuove espressioni d’arte con la nostra storia culturale”.