Si sono svolte le primarie democratiche nello Stato di New York e la sfida è stata fra establishment e socialisti. Alexandria Ocasio-Cortez ha prevedibilmente vinto, riconfermando il suo seggio al Congresso, come è accaduto per la giovanissima senatrice dello Stato di New York, Julia Salazar, anche lei socialista, anche lei rieletta; le sorprese sono arrivate dal Bronx e da due candidati afroamericani.

A essere stato sconfitto è stato Eliot Engel, 73 anni, bianco, al Congresso dal 1989. Il Times lo definisce «un fedele praticante della vecchia scuola di Washington». Engel aveva l’endorsement di Nancy Pelosi, Andrew Cuomo, Hillary Clinton, il Congressional Black Caucus, Planned Parenthood e molti sindacati, ma a vincere è stato Jamaal Bowman, 44 anni, afroamericano, cresciuto in case popolari e diventato il preside fondatore di una scuola media del Bronx.

Bowman ha raccontato di tutte le volte che è stato fermato dalla polizia, di quando è stato arrestato ingiustamente. Gli endorsement ricevuti sono stati quelli di Ocasio-Cortez, Ayanna Pressley, Bernie Sanders, Elizabeth Warren, Democratic Socialists of America e Move On.

Il suo discorso della vittoria Bowman l’ha aperto dicendo: «La povertà non è il risultato di bambini e famiglie che non lavorano duramente, la povertà è basata su un disegno politico ed è radicata in un sistema che è rotto, corrotto e marcio dal suo nucleo fin dall’inizio dell’America».

Come Bowman anche Mondaire Jones è afroamericano e ha avuto gli stessi endorsement. Jones è dichiaratamente gay ed ora è il primo gay afroamericano a essere eletto al Congresso. Aggiungiamoci che è anche socialista.

«È come se stessimo erodendo la parte conservatrice del partito – dice Tammy, militante dei socialisti di New York – Lo cambieremo questo Paese, un’elezione dopo l’altra».

Partendo da un punto molto più centrista anche l’ex presidente Barack Obama ha chiesto alla base del partito di votare e di impegnarsi a sostenere, non solo il suo ex vice e ora candidato alla presidenza, Joe Biden, ma anche i candidati Dem alla Camera e al Senato.

L’invito di Obama è arrivato dal primo evento elettorale virtuale fatto con Biden, durante il quale hanno raccolto 7,6 milioni di dollari da 175mila donatori della loro base, oltre a 3,4 milioni durante una conferenza privata online per grandi donatori, non aperta ai giornalisti.

Obama ha esortato a non dare per scontato il risultato delle elezioni solo perché Biden sembra essere solidamente in testa ai sondaggi e ha ricordato lo choc collettivo del 2016.

A Phoenix, Arizona, invece, Donald Trump ha tenuto un discorso ai giovani americani alla Dream City Church, durante il quale ha cercato di trasformare a suo vantaggio le proteste per i diritti civili degli afroamericani, promettendo di impedire che «la folla di sinistra» spinga gli Stati uniti nel caos.

The Donald ha poi ribadito che i test per il coronavirus vengono usati «contro di loro (in quanto repubblicani) per fargli fare brutta figura». Fuori dalla chiesa la polizia usava cannoni assordanti e spray urticante contro chi manifestava contro Trump.