La Commissione Europea ha lanciato un piano anti-plastica, entro il 2018 arriveranno le proposte legislative. La strategia, attesa da tempo, è stata approvata dal collegio dei commissari riunito ieri a Strasburgo.

Il piano prevede il riciclo totale degli imballaggi in plastica entro il 2030, il divieto delle microplastiche nei cosmetici e misure per ridurre oggetti in plastica mono-uso come le stoviglie. Previste norme per un’etichettatura più chiara per distinguere polimeri compostabili e biodegradabili, regole per la raccolta differenziata sulle imbarcazioni e il trattamento dei rifiuti nei porti. Entro la fine del mese saranno rese note le misure per ridurre l’impatto delle bottiglie d’acqua in plastica. Sulla base dei nuovi piani tutti gli imballaggi di plastica presenti sul mercato europeo saranno riciclabili entro il 2030 e l’utilizzo di sacchetti di plastica monouso sarà ridotto.

Secondo i calcoli di Bruxelles, ogni anno gli europei generano 25 milioni di tonnellate di rifiuti di Plastica, ma meno del 30 % è raccolta per essere riciclata. Nel mondo, le materie plastiche rappresentano l’85 % dei rifiuti sulle spiagge. Le materie plastiche raggiungono anche i polmoni e le tavole dei cittadini europei, con la presenza nell’aria, nell’acqua e nel cibo di microplastiche i cui effetti sulla salute umana restano sconosciuti. L’esecutivo Ue ha l’ambizione di cambierà la progettazione, la realizzazione, l’uso e il riciclaggio dei prodotti.

Con l’aumento della plastica raccolta, si renderebbe necessaria la creazione di impianti di riciclaggio perfezionati e con una capacita’ maggiore, oltre a un sistema per la raccolta differenziata e lo smistamento dei rifiuti in tutta la Ue migliore e standardizzato. In questo modo sarà possibile risparmiare circa un centinaio di euro per tonnellata raccolta e si creerà valore aggiunto.

Saranno definiti dieci indicatori chiave che coprono tutte le fasi del ciclo, che misurera’ i progressi compiuti nella transizione verso un’economia circolare a livello nazionale della Ue.

La Commissione Ue ritiene inoltre che non sia ancora matura una decisione per una tassa per scoraggiare l’uso delle plastiche a livello europeo. «Alcuni Stati usano misure di tassazione per ridurre l’uso individuale dei sacchetti di Plastica, puo’ funzionare a livello nazionale e in questo spirito valutiamo la questione, ma ho i miei dubbi su una tassa a livello europeo» ha detto il vicepresidente Jyrki Katainen.

Per Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, l’Italia sarebbe «avanti» nel contenimento della plastica perché «ha già vietato, con il mio emendamento alla legge di Bilancio, i cotton-fioc non biodegradabili dal 2019 e le microplastiche nei cosmetici dal 2020». Dello stesso avviso è Chiara Braga, presidente della Commissione bicamerale di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, «L’Italia è avanti dall’uso di sacchetti in plastica biodegradabile e compostabile al divieto di microplastiche nei cosmetici».