Il socialdemocratico tedesco Martin Schulz sarà il candidato del Partito socialista europeo (Pse) a guidare la prossima Commissione europea. Così ha deciso ieri la direzione del partito, riunita a Bruxelles. Manca ancora un passaggio formale davanti al congresso del Pse convocato il primo marzo a Roma, ma la corsa dell’attuale presidente dell’Europarlamento può dirsi cominciata: non ha avversari interni e ha l’appoggio dei principali leader socialisti del Vecchio continente.

Con questa scelta, il Pse dà seguito all’impegno assunto nel 2011 di proporre una sorta di capolista unico alle elezioni europee del maggio prossimo, che si annunciano un appuntamento cruciale per il futuro dell’Unione europea. I cittadini dell’Unione, in realtà, non voteranno direttamente il presidente della commissione, ma eleggeranno i componenti del Parlamento di Strasburgo. Sarà proprio il Parlamento, poi, a doversi esprimere, in modo vincolante, sulla proposta di presidente che verrà formulata dal Consiglio europeo (l’organo che riunisce i capi di governo).

Se il Pse dovesse risultare dalle urne il primo partito, il tedesco Martin Schulz avrebbe certamente buone chance di subentrare al conservatore portoghese José Manuel Barroso alla guida dell’«esecutivo» dell’Unione europea.