Il mini tour campano di Matteo Salvini, previsto per oggi, si concluderà nel pomeriggio a Napoli. Nei manifesti di lancio del comizio il testo recitava: «Ore 18.00 piazza Matteotti (piazza della Posta)» provocando la reazione dei militanti di sinistra. Alle 17 contro manifestazione da largo Berlinguer delle realtà riunite nella sigla Napoli senza confini: «È annunciato il comizio di Salvini in piazza Matteotti, per l’occasione ribattezzata “piazza della posta” come usano i fascisti per rendere omaggio all’edificio costruito durante il ventennio. È superfluo ricordare che è il leader di un partito, la Lega Nord, che ha fatto della xenofobia, del razzismo e dell’odio antimeridionale i cardini della sua ascesa politica».

La valanga di critiche piovute sul leader del Carroccio ha provocato la sua reazione stizzita: «Sono i napoletani che chiamano così la piazza. Il fanatismo dei ‘sinistri’ non conosce limiti. La Lega in Campania c’è!». Però a riguardare i social della Lega ieri, a cominciare dalla pagina del loro Capitano, si nota che la dizione «piazza della Posta» è stata eliminata.

Il tour comincia stamattina da Pompei e prosegue a Torre del Greco, Gragnano, Eboli, Nocera e Giugliano prima di terminare a Napoli. Da lunedì la Lega sta agitando il tema del campo rom di Giugliano per cercare di sollevare l’opinione pubblica contro il presidente uscente Vincenzo De Luca su un tema caro a entrambi, l’ordine pubblico. Mercoledì però De Luca lo ha liquidato così: «Chi dei due era il ministro dell’Interno?». Lo sfidante di centrodestra, Stefano Caldoro, molto dietro nei sondaggi, è costretto ad aggrapparsi a Salvini: «Da ministro è venuto tante volte in Campania mandando più poliziotti, mentre dall’altra parte c’è un pezzo di potere clientelare». Ma l’arrivo di Salvini, più che servire al centrodestra, serve alla Lega per scalare anche in Campania i vertici della coalizione.

Lo scopo dichiarato è arrivare davanti a Forza Italia e FdI. Ixè sabato scorso dava il Carroccio in Campania all’8,6%, dietro Fi all’8,8%. Caldoro fa i complimenti a Salvini ma si ritrova candidato solo grazie alla determinazione di Berlusconi, che lo ha difeso a oltranza da Salvini, che sognava un candidato civico espressione del suo partito.