Professoressa dell’Università di Bologna, Maria Serena Piretti è la storica delle elezioni italiane, le sue ricerche sono confluite in un prezioso Atlante storico-elettorale pubblicato da Zanichelli che chi si occupa della materia custodisce come imprescindibile strumento di lavoro.
Professoressa Piretti, il governo immagina di sistemare i seggi elettorali degli election days di settembre fuori dalle scuole.
Non lo so se è possibile, sicuramente non è semplice. Da quando c’è il suffragio universale in Italia e quindi dal 1946 si è sempre votato nelle scuole. Perché sono gli unici luoghi che hanno garantito la prossimità all’elettore e la neutralità. Penso che sarebbe una cosa buona trovare una soluzione diversa, aprire i seggi in altri locali e andare incontro alle esigenze degli alunni già tanto bistrattati. In concreto i luoghi delle elezioni li individuano i comuni, ma l’indicazione a livello nazionale dev’essere chiara e univoca.
In realtà, non potendo rinunciare a tutte le scuole, il governo opterebbe per una soluzione a macchia di leopardo. Giusto?
Sbagliato. Vorrebbe dire che alcune scuole in alcuni comuni sarebbero costrette a restare chiuse per ospitare i seggi elettorali e altre invece potrebbero andare avanti con le lezioni. Non mi pare possibile.
Il problema della chiusura delle scuole è esteso a tutto il paese per la decisione di tenere anche il referendum costituzionale il 20 settembre. Come valuta questo accorpamento?
A mio avviso è sbagliato, le regionali e le amministrative sono tipologie di elezioni del tutto diverse dal referendum confermativo. Vedo anche il rischio di un disequilibrio, visto che la partecipazione al referendum può essere significativamente maggiore nelle cinque regioni che vanno al voto. Il fatto che non ci sia il quorum aggrava il problema, perché in questo caso anche se vota una minoranza degli elettori qualcosa comunque succede.
Campagne elettorali in estate ci sono già state?
In Italia si può dire che siamo sempre in campagna elettorale. Ma dal punto di vista tecnico no, campagne elettorali propriamente dette in agosto non mi pare ci siano mai state. Governi balneari invece sì, parecchi.