Facciamo finta che Sanremo non sia lo specchietto di un paese saturo di pseudo intellettuali dall’avvelenamento facile. Tutti pronti ad alzare il dito in su oppure in giù a seconda del gusto personale. Che sarebbe ancora una cosa giusta. Il problema non è il giudizio, in alcuni casi. Il problema è il pregiudizio. Lodovica Comello non è Mina. Però è salita leggera e fresca sul palco, con un vestitino divertente che ben le si addiceva e si è buttata. E ha fatto bene. Qualcuno ha detto che venire a Sanremo è stato un grande passo falso per lei, reginetta della tv giovanile da migliaia di followers. Comello è un’artista a tutto tondo anche se non ha pianto tutte le sue lacrime in un talent. «Non ho mai avuto un piano b, ho sempre e solo desiderato fare questo. Sanremo è veramente il sogno di ogni cantante italiano, cresciamo tutti in questo mito, per me è un’ottima finestra per farmi scoprire da chi ancora non sa chi sono. Il mio primo amore è la musica».

La sua è una carriera costellata di grandi successi internazionali, come Violetta, e tanti programmi televisivi di successo. In questi giorni le chiedono 50 volte al giorno chi è: «Io sono questa! Non amo le etichette e non amo fossilizzarmi. Penso che sia un concetto molto italiano quello dell’artista chiuso in un solo ruolo. Io sono contenta di saper fare un po’ di tutto». Ha iniziato da piccola a studiare seriamente per questo sogno. A studiare seriamente: danza, musica, recitazione. Poi l’accademia a Milano.

Il suo idolo è la conterranea Elisa: «Ha una voce meravigliosa e cristallina ed è un personaggio molto umile. Per me la sua musica è un punto di riferimento, a lezione di canto portavo sempre una sua canzone. È stata fondamentale per la mia formazione. Non ci siamo mai incontrate e spero davvero che accada presto».

Il cielo non mi basta è una canzone che aveva in archivio da un anno «sono molto romantica e quindi questo testo mi piace tantissimo» parla di un amore proibito, che vive di attimi intensi e fuggevoli. Finito il festival ritornerà in studio per terminare un album che ha risentito dei molti impegni tv «il titolo non c’è ancora, è la parte più difficile! Ma appena torno lo tiro fuori». Prima del tour sono previsti due live: il 19 maggio all’Auditorium della Musica di Roma e il 26 agli Arcimboldi di Milano.