Precarietà lavorativa ed esistenziale sono due condizioni strettamente legate. Da oggi a sabato, «Precarissima» propone, alle Officine Corsare di Torino, tre giorni di iniziative, spettacoli, confronti, workshop e performance per aprire spazi di discussione e collaborazione. «L’obiettivo è quello di “organizzare i disorganizzati” – spiegano Rocco e Alice – cercando di coinvolgere, accanto alle più “classiche” organizzazioni politiche e sindacali, nonché di movimento, associazioni e soggetti sociali che oggi si parlano poco, non riuscendo a fare “massa critica” in termini di rivendicazioni e proposta politica».

Il tema di questa edizione sono, appunto, le modalità di resistenza alla crisi e alla precarietà. Le giornate saranno organizzate secondo filoni tematici e format differenti: l’individuo, dalle nuove forme di famiglia al coworking, alla sharing economy al cohousing; il lavoro, dall’esperienza delle fabbriche recuperate alle imprese culturali, dalle mobilitazioni degli ultimi anni per mantenere il posto di lavoro; il welfare, dalle mutue ai servizi autorganizzati nell’ambito sanitario e psicologico.

Una delle iniziative più importanti in programma è l’incontro di sabato (ore 19,30) dal titolo «Quali prospettive per un reddito regionale? A partire da una bozza di proposta sul reddito regionale». Una discussione di scrittura partecipata e codecisione. «Proveremo – spiegano gli organizzatori – a porre le basi per una campagna sul welfare piemontese, in parallelo alla campagna nazionale di Libera Reddito di Dignità. Lo faremo a partire da un testo nero su bianco, una bozza di proposta di legge regionale redatta da Marco Grimaldi (capogruppo di Sel in Regione, ndr). Il testo sarà visionabile e liberamente commentabile sul sito di Precarissima».

In via Pallavicino 35 si inizia questo pomeriggio con un confronto tra esperienze di fabbriche recuperate con Mancoop, Pkarton, Oz Officine Zero. Seguito da una sessione sul lavoro culturale. Venerdì: «Condividere, progettare, innovare», reazioni collettive alla precarietà; ne parleranno Cristina Tajani (assessore al Lavoro a Milano), Roberto Covolo (Ex Fadda), Beppe Piras (Casa del Quartiere a Torino). Il giorno successivo, sabato, verrà affrontata, invece, la condizione precaria dello psicologo, dell’avvocato e del giornalista; narrazioni spesso marginali nel dibattito pubblico. L’informazione italiana è balcanizzata dal precariato, che talvolta sfocia in un volontariato involontario. Una situazione allarmante che chiama in causa la stesso articolo 21 della Costituzione. E, infine, un incontro su il mutualismo ai tempi del precariato. In mezzo, nei tre giorni di cartellone, ci saranno proiezioni di cortometraggi e documentari (Mirafiori, La strada di casa, Dell’arte della guerra), spettacoli teatrali (Le cose) e concerti (Daniele Celona live).

L’obiettivo del festival «Precarissima» è tradurre racconto e analisi in lotta e pratica politica.