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Come e perché la bici ti cambia la vita per sempre, migliora l’economia e fa bene al welfare

Due ruote vs quattro Se sempre più persone si allontanassero dall’auto per i percorsi cittadini, si genererebbero benefici economici per 44 miliardi di euro a livello europeo

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 26 aprile 2018

Ho 40 anni e da 7 anni non possiedo un’automobile.

Una delle cose più interessanti di questa esperienza è la quantità di denaro che mi rimane in tasca ogni volta in cui non pago l’assicurazione, il bollo, il nuovo treno di gomme, le multe, il carburante né la rata della finanziaria. Secondo uno studio di Federconsumatori questa cifra ammonta mediamente a 3.600 euro all’anno, ma c’è anche chi azzarda valori che potrebbero arrivare al doppio. Oltre che per l’aumento del mio potere di acquisto, ho provato un certo grado di piacere pensando di non dare più il mio denaro a compagnie petrolifere, a quelli del diesel gate, a quelli che fanno soldi con l’usa e getta.

Non possedere più un’automobile mi ha portato a modificare le mie abitudini: niente più spesa gigante nel fine settimana al centro commerciale, piuttosto, acquisti frequenti nelle botteghe di quartiere. Niente più tempo perso a cercare parcheggio, ovvero più tempo per altre cose. Per il corto raggio (sotto i 10 km) ho sostituito l’automobile con una bicicletta pieghevole che viaggia gratuitamente su tutti i mezzi pubblici anche ad alta velocità. Generalmente gli spostamenti in questo modo sono molto più rapidi e quando non lo sono, utilizzo il tempo a mia disposizione per rimettermi in pari con il lavoro.

Non sono un patito del fitness, né amo praticare alcuno sport in particolare, non amo le palestre e l’idea di dover pagare per far fatica mi provoca delle resistenze. Mi piace, però, guardarmi allo specchio e piacermi, mi piace star bene, mi piace mangiare in abbondanza. Da quando non ho più l’automobile cammino molto di più e, ovviamente, pedalo. Questo riesce a soddisfare il mio minimo desiderio di stare in forma e dovrebbe (testicula tacta omnia pericula fugat) tener lontane cose tipo il diabete di tipo b, tumori al colon, malattie cardiovascolari con evidente sollievo da parte mia, ma anche del servizio sanitario nazionale.

Secondo uno studio del 2013, l’unione di tutti questi aspetti aggregati sarebbe in grado di generare ogni anno benefici economici per la bellezza di 44 miliardi di euro a livello europeo. Non sarebbe denaro creato dal nulla, ma che verrebbe ridistribuito da grandi gruppi industriali consolidati a favore di piccoli attori economici locali. Se sempre più persone si allontanassero dall’automobile, l’efficienza delle nostre città aumenterebbe notevolmente: si stima che il 40% del traffico sia generato da veicoli in cerca di parcheggio che creano disagi a tutti. Creare più parcheggi per auto significherebbe dover scavare, ma la creazione di un solo posto auto interrato costa tra i 30 e i 40 mila euro che potrebbero essere spesi in modo più utile.

Se le persone che non hanno realmente bisogno di muoversi in automobile utilizzassero altri mezzi di trasporto, ne beneficerebbero anche coloro che non possono fare a meno della macchina ottenendo tempi di percorrenza inferiori. Meno macchine significherebbe minori sollecitazioni al manto stradale e meno buche, quindi meno soldi per la manutenzione e anche il costo di creazione delle infrastrutture sarebbe molto inferiore, con conseguente minor rischio di ruberie. Una modifica delle abitudini di consumo della mobilità porterebbe bisogni nuovi, quindi nuove offerte di prodotti e servizi che rivitalizzerebbero economicamente i nostri centri storici ormai abbandonati a se stessi in tutta la loro decadente bellezza.

Sia ben chiaro: qui nessuno parla di abolire l’automobile, ma di iniziare a cercare alternative più sostenibili non solo da un punto di vista ambientale. Si tratta di cambiare modello economico perché la favoletta dell’operaio di Mirafiori che grazie al proprio lavoro riesce a comprare l’automobile che produce è finita da un pezzo e bisogna ripartire da altro. Questo altro è la bicicletta che è piccola, leggera, flessibile, economica e alla portata di tutti. Messa al centro del sistema di mobilità, può fare miracoli anche economici. E per quei momenti in cui non si può assolutamente fare a meno dell’automobile, ricordo che esistono i parenti, gli amici, i taxi e i noleggi d’auto: settimana scorsa ho noleggiato una Giulietta Alfa Romeo per quattro giorni a 56 euro. Tutto sommato si può fare.

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