Quarto episodio analogo nel giro di un anno, due negli ultimi due mesi. Quando Trump afferma di avere a disposizione l’esercito più forte del mondo dice una cosa corretta, ma forse qualcosa va registrato.

Ieri il capo del Pentagono, James Mattis, ha annunciato l’apertura di una vasta inchiesta sull’ultimo incidente della marina americana: la nave antimissile della Marina Usa, la Uss John S. McCain avrebbe avuto una collisione con una nave cisterna nelle acque tra Singapore e lo Stretto di Malacca. A seguito di questo scontro dieci marinai risultano dispersi e altri cinque sono rimasti feriti.
Secondo quanto spiegato dalla marina americana, il cacciatorpediniere andava a velocità al di sotto di quella di crociera dopo la collisione con la petroliera battente bandiera liberiana in acque malaysiane alle 5.24 del mattino.

L’evento ha dato anche vita al primo «siluro» del licenziato Steve Bannon all’amministrazione Usa. Secondo Breitbart – il sito di estrema destra gestito da Bannon al quale l’ex «stratega» è tornato a lavorare – «i più alti dirigenti dello staff, compreso il consigliere per la sicurezza nazionale H.R. McMaster, non hanno informato Trump» sull’incidente del cacciatorpediniere prima che il presidente si esprimesse sull’episodio con l’espressione «è un vero peccato».

Molti hanno considerato il suo commento come irrispettoso. Per Breitbart, la colpa sarebbe di McMaster, nemico giurato di Bannon.