«Ora portiamo il Pd al ballottaggio con una campagna elettorale rock». Il giorno dopo la vittoria alle primarie sono queste le prime parole di Federico Martelloni, giurista 40enne che guiderà Coalizione civica nella difficilissima sfida elettorale al sindaco Virginio Merola e al suo Partito democratico. Sui 1589 votanti residenti a Bologna e provincia, Martelloni ha incassato la preferenza di 944 persone, il 60%. Per la sua sfidante, la civica Paola Ziccone, invece i voti sono stati 633. Quella della partecipazione è stata una scommessa vinta per Coalizione, con la soglia psicologica dei mille votanti sorpassata in scioltezza e nonostante una giornata di tempo di pioggia incessante.

Ora toccherà a Martelloni guidare fino al ballottaggio – questo il forse fin troppo ambizioso obiettivo – una formazione che raccoglie al suo interno quasi tutta la sinistra bolognese, dai centri sociali Tpo e Làbas agli ex 5 Stelle passando per i civici, i militanti di Sel-Sinistra Italiana, l’associazione La Boa dell’ex assessore Ronchi, i civatiani di Elly Schlein e i comunisti di Rifondazione.

Non sarà facile per Martelloni tenere tutti assieme fino alla fine, perché i fondatori della Coalizione, i “civici” che hanno sostenuto la candidatura di Ziccone, da tempo non si preoccupano più di nascondere il loro disappunto nei confronti di un candidato considerato troppo vicino a Sel-Sinistra Italiana e alle dinamiche nazionali del futuro partito di Fratoianni e Fassina. Fatto sta che a poche ore dalla chiusura delle primarie Mauro Zani, ex segretario dei Ds ora riconvertitosi nel ruolo di civico anti-Pd, ha pubblicato sul suo blog un post dal titolo «Il nido del cuculo». Dove il nido è Coalizione civica e il cuculo Martelloni (e i suoi sostenitori). Zani, riprendendo wikipedia, ricorda che «il piccolo del cuculo si sbarazza delle altre uova presenti nel nido rimanendo quindi come unico ospite del nido». La paura è che Sinistra italiana, o come si chiamerà la nuova formazione, alla lunga finirà per mangiarsi tutta Coalizione civica. «Perché è l’aggregazione cripto partitica che ha prevalso», scrive Zani, e ora «ben difficilmente potrà rompere il muro di cemento armato dell’astensionismo e del disincanto dei bolognesi».

Fatto sta che nonostante tutto a Bologna l’obiettivo del ballottaggio col Pd è da molti considerato alla portata di mano. La vera competizione sarà tra le forze che tenteranno di affrontare il partitone andando al secondo turno. Coalizione civica, una destra che da mesi litiga ma che comunque potrà contare sulla forza trainante della Lega di Salvini, e il Movimento 5 Stelle di Massimo Bugani. «Abbiamo moltissima strada da fare, ma tanta. Perché noi vogliamo arrivare al ballottaggio, il che vuol dire che dobbiamo prendere più di 30.000 voti in questa città». Una meta che al momento attuale resta lontana. Martelloni però già lancia il suo guanto di sfida: «Dobbiamo mettere al centro di questa campagna elettorale, che vorrei fosse rock, bella, coinvolgente, i bambini e gli anziani. Bisogna smettere di pensare che gli anziani a Bologna siano bottino del Pd, sono energie, risorse, saperi, sono il nostro presente».

Martelloni ha poi chiesto di potersi confrontare con gli altri candidati, a partire dal sindaco uscente Virginio Merola. Ma non nei consueti match a suon di botta e risposta, «dove vince chi ha la battuta pronta». «Dovremmo individuare sei o sette temi sulle scelte di fondo a cui dedicare una giornata ciascuno in cui ci confrontiamo tra opzioni politiche diverse». E Martelloni ha citato in particolare mobilità, casa, urbanistica, lavoro, sport e periferie. Difficilmente sarà accontentato dai suoi avversari. E come spesso accade nella grande casa della sinistra, il fuoco amico non è mancato. Oltre a Zani un altro “civico” ex Ds non ha perso tempo per sparare addosso a quello che teoricamente sarebbe anche il suo candidato sindaco. Il sociologo Fausto Anderlini, cacciato dal direttivo della Coalizione per alcune frasi ipermaschiliste e offensive, ha preconizzato un risultato elettorale molto modesto, «roba non oltre il 5%». La strada che ha di fronte Martelloni per portare Coalizione civica al ballottaggio sembra davvero in salita.