Come sta «il malato»? Maluccio andante, verrebbe da rispondere gettando l’occhio (anche distratto) sulle classifiche annuali 2013 che la F.i.m.i, la federazione industria musicale italiana, ha appena licenziato e che sono disponibili a tutti cliccando sul sito wwww.fimi.it Il «debilitato cronico» è il mercato discografico, e i dati sono lì impietosi a testimoniarlo. L’album più venduto in Italia è «Mondovisione» di Ligabue, quattro dischi di platino che fatti i conti sono 240 mila copie «smerciate» in poco meno di cinquanta giorni, seguito dai «sanremesi» Modà con «Gioia… non è mai abbastanza»» e da Jovanotti che ha trascinato le vendite del 2012 dove era già presente con il best «Backup 1987-2012», intorno alle 200 mila. Cifre più che rispettose, se comparate alla crisi senza fondo toccata dall’industria musicale nell’ultimo quinquiennio, ma che impallidiscono a confronto con le annate in cui sotto le 500 mila copie al big di turno veniva imputato un solenne fiasco… Certo il passaggio al digitale, la pirateria ma le major dovrebbero riflettere sulla dissennata politica degli ultimi dieci anni. Invece di adattarsi all’inevitabile avvento del download, si è preferito giocare a raschiare il barile, contendersi la star di turno e a puntare sul talent – globale alla «X Factor», cercando il giovane buono per una manciata di hit da sostituire non appena spremuto a dovere… E l’Italia – dove i dischi si sono sempre venduti pochino e che piange sui negozi di quartiere che chiudono o sugli stand sempre più risicati concessi negli store ai cd, rivede anche le certificazioni. Per il disco «d’oro» basteranno 25 mila pezzi venduti, per il platino poco più di 50 mila. Bah, per la cronaca, la F.i.m.i certifica che «Get lucky» il tormentone disco-revenge dei Daft Punk, è il singolo digitale dell’anno, mentre «Adrianolive» di Celentano il dvd più venduto.