Alla fine ce l’hanno fatta: l’astronave di Civitanova Marche ha ufficialmente aperto i battenti nella giornata di ieri. La struttura aperta nella zona Fiera della cittadina costiera in provincia di Macerata ha accolto due pazienti (uno dei quali in terapia intensiva) mentre altri tre sono attesi per la giornata di oggi. Non sono previsti altri ricoveri, anche perché gli ospedalizzati causa coronavirus allo stato attuale sono appena 27 in tutta la regione. Ieri, peraltro, è stata la prima volta da marzo che nelle Marche tutti i tamponi effettuati sono risultati negativi.

Così, nel Covid Center costruito da Guido Bertolaso e dall’Ordine di Malta i medici obbligati ad andarci a lavorare hanno passato gran parte della giornata con le mani in mano: i pazienti sono arrivati dopo pranzo e già per uno di loro si parla di dimissioni imminenti. Fuori, sulla strada, campeggia una striscione dei centri sociali delle Marche: «La chiamano astronave ma è solo speculazione. Giù le mani dalla salute».

Nelle chat dei camici bianchi marchigiani, potenzialmente tutti coinvolti nell’impresa da qui ai prossimi mesi, si moltiplicano le perplessità, ma c’è anche chi, con un certo ottimismo, prevede che l’astronave abbia i giorni contati: se il trend dei guariti continuerà a crescere al ritmo delle ultime settimane, entro giugno potrebbe non esserci più bisogno di tenere aperta la struttura. Poi a settembre le cose potrebbero cambiare, ci saranno le elezioni regionali e nessuna delle forze in campo appare intenzionata a seguire le orme del presidente uscente Luca Ceriscioli (Pd), capace di dichiarare guerra al governo e al suo stesso partito per far decollare l’astronave di Bertolaso.

La questione, infatti, sta frantumando il centrosinistra marchigiano: è contro il Covid Center mezzo Pd, sono contro tutti gli alleati (con il socialista Ivo Costamagna che, sempre ieri, ha addirittura presentato un esposto in procura a Macerata, che va a sommarsi a tutti i documenti già inoltrati dai sindacati), è contro anche la sinistra di Dipende da noi. «La Regione ha confermato anche questa volta quanto sia un organismo distante dalla realtà dei problemi, delle persone, delle soluzioni, del futuro delle Marche», sostiene il coordinatore Roberto Mancini.

Di fronte a tutto questo Ceriscioli continua a non scomporsi troppo e, dopo aver annunciato che il suo unico programma dopo la fine del mandato è quello di tornare a insegnare matematica, non entra nel merito della questione: «La polemica si commenta da sola». Il problema è che non si tratta solo di manovre politiche, dal momento che in giro non si trova nemmeno un medico favorevole all’astronave di Civitanova. Anzi, su quel fronte è ormai guerra senza quartiere. «Contestiamo la modalità di risolvere con un atto di forza una questione che solleva a catena altri problemi – dice Oriano Mercante di Aanao Assomed -, a partire dal fatto che i reparti di provenienza dei colleghi precettati restano inevitabilmente sguarniti in un momento in cui, passata l’emergenza, si sta cercando di riprogrammare tutte le prestazioni rinviate a causa del Covid».