Impegno sui prossimi refendum della Cgil e, nell’immediato, appuntamento «per definire il progetto di governo a cui invitiamo le anime repubblicane, a cominciare da quelle della sinistra diffusa e del civismo più impegnato, ma con l’ambizione di rivolgersi alle persone comuni». È la proposta, anticipata negli scorsi giorni al manifesto, che Pippo Civati oggi lancerà a Parma agli Stati generali di Possibile, il partito-movimento di cui è segretario. Che si riunisce per la prima volta dopo la vittoria del No al referendum costituzionale e dopo le dimissioni di Matteo Renzi dalla presidenza del consiglio. L’appuntamento si svolge al Workout, un’ex fabbrica a pochi passi dalla stazione ferroviaria.

Concretamente l’idea che verrà lanciata è quella di una tre giorni, «la tre giorni del gufo» dice lui con autoironia, per radunare tutti i soggetti interessati. «Il verbo è tessere», spiega, dopo il tentativo di unire comitati movimenti e partiti già fatto prima delle amministrative. Finito non benissimo per tutta la sinistra radicale, che è finita per presentarsi con coalizioni di segno diverso nelle diverse città italiane.

Stavolta però le condizioni potrebbero essere diverse: la proposta cade alla vigilia di un congresso di Sinistra italiana che potrebbe decidere per la rottura definitiva di tutte le alleanze con il Pd. E anche in un momento di crisi del renzismo. E di Renzi, che in queste stesse ore da Rimini cercherà di rilanciare la sua leadership e di condurre il paese verso il voto a giugno.

«Proviamo a farlo ancora, come cerchiamo di farlo nelle città, proponendo progetti intorno ai quali unire non solo e non tanto le sigle, ma le persone. Andiamoli a cercare, tessiamo relazioni e uniamo i puntini», è la proposta di Civati, «Raccogliamo risorse perché tutti vi possano partecipare, perché tutti vi possano accedere. E raccogliamo contributi, dalle forze intellettuali, dal mondo dell’impresa e del lavoro, dalle professioni, da chi è impegnato per la Costituzione».

Obiettivo «un grande momento progettuale comune a tutti coloro che vorranno partecipare, tra poco più di un mese, all’inizio di marzo. In vista di una costituente larga, di un Parlamento diffuso. Non un governo ombra, ma un parlamento che si riunisce prima delle elezioni» per lavorare « alla definizione e alla condivisione di un programma per le Comunali 2017, dove proveremo a sperimentare coalizioni di forze diverse».

Ma intanto c’è il tema del governo in corso, della possibile precipitazione elettorale. Per Civati bisognerà attrezzarsi a «una ricognizione in tutto il paese, che parte subito, associata alla mobilitazione su pochi ma precisi temi sia che la legislatura vada avanti sia che si voti subito, in una evoluzione del tour ricostituente, perché dalla tutela si passi all’attuazione dei temi costituzionali. Non andiamo in giro a vanvera, andiamo dove c’è bisogno e dove c’è il bisogno, alla ricerca dei guasti e delle possibilità di rimediarvi».