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Cittadinanza, sito in tilt: 60 mila firme all’ora

Firme per il referendum sulla cittadinanzaFirme per il referendum sulla cittadinanza – La Presse

Referendum Quorum vicino grazie ai testimonial come Ghali, Zerocalcare e Barbero. Magi fa appello all’opposizione: «Mobilitate gli elettori»

Pubblicato 3 giorni faEdizione del 24 settembre 2024

Se fosse una gara sportiva si parlerebbe di rimonta: la proposta di referendum sulla cittadinanza ha raccolto in meno di 10 giorni 350 mila firme, nonostante la timidezza dell’informazione nel dedicare spazio a un tema urticante per il governo Meloni. «Questo dimostra due cose – spiega Riccardo Magi di +Europa, capofila del comitato promotore – primo: che c’è una volontà enorme di cambiare la legge sulla cittadinanza ingiusta, crudele e incivile; secondo: che gli italiani sono molto più avanti dei vari Meloni, Salvini, Vannacci e Tajani che invece vorrebbero leggi più dure per chi è nato, cresciuto, istruito e vive stabilmente in Italia».

MALGRADO L’APPORTO DEI principali partiti di opposizione sia stato finora poco incisivo, il comitato si è giovato del passaparola sui social grazie al contributo di testimonial credibili. Come Ghali, che già durante lo scorso festival di Sanremo aveva preso posizione contro lo sterminio dei palestinesi e che solo condividendo il link della piattaforma dello Stato ha ottenuto quasi 100 mila like ed è stato ripostato dal suo pubblico 3 mila volte. A lui si sono aggiunti altri musicisti come Frankie HI Energy, KarmaB, Myss Keta, Malika Ayane, Giuliano Sangiorgi, Levante, La Rappresentante di Lista, Dargen D’Amico, Cosmo, Margherita Vicario, Amir issa, Giancane e Giovanni Truppi. E il mondo del cinema: Valeria Solarino, Aurora Leone, Anna Foglietta e Ascanio Celestini con il regista Matteo Garrone, Leone d’argento al festival di venezia del 2023 con il suo film Io capitano sulle traversate nel deserto. Hanno firmato anche altre personalità molto amate come lo storico Alessandro Barbero, l’allenatore della nazionale italiana di pallavolo Julio Velasco, Mimmo Lucano, Fumetti Brutti. Così come Elena Cecchettin, in questi giorni impegnata con il processo del femminicidio di sua sorella Giulia, e Zerocalcare che ha lanciato un appello video. «Penso che sia una delle cose che potrebbe riportare un po’ di giustizia e fotografare il cambiamento di un Paese», ha commentato il fumettista.

UNA STRATEGIA CHE HA funzionato: negli ultimi tre giorni le firme si sono triplicate, tanto che ieri per alcune ore la piattaforma pubblica è andata in tilt. Il ministero della Giustizia ha diramato poi una nota per comunicare il ripristino delle funzionalità del sito: «il blocco era dovuto ad una richiesta eccezionale di accessi che ha portato ad oltre sessantamila tentativi in un’ora». «Resta però gravissimo – ha commentato Magi – che una piattaforma governativa, pensata per questo obiettivo, non riesca a tenere il flusso delle firme».

QUANTO ALLA POLITICA, al netto di Rifondazione Comunista (che fa parte del comitato promotore con, tra gli altri, Libera, Gruppo Abele, A Buon Diritto, ARCI, ActionAid, Oxfam Italia, Cittadinanza Attiva, Open Arms) i partiti di opposizione hanno preferito mandare adesioni individuali. La prima è stata la segretaria del Pd Elly Schlein, seguita poi a titolo personale da altri maggiorenti del partito. Matteo Renzi ha promosso il referendum attraverso la sua E-news. Poi ci sono le adesioni dei sindaci di una dozzina di importanti città italiane. Ma potrebbe non essere sufficiente. «In queste ore stiamo dimostrando che possiamo costruire un’alternativa credibile a partire da proposte concrete – ha scritto poi Magi nel pomeriggio di ieri – ma a parte il Pd, nessuno dei partiti d’opposizione ha ancora pubblicamente preso posizione e mobilitato i propri elettori. Conte, Fratoianni, Bonelli, Calenda siete ancora in tempo!». E a stretto giro arriva la risposta di Avs: «Chi nasce, studia o cresce in Italia è italiano/a, per questo abbiamo firmato il Referendum Cittadinanza, vogliamo dare forza ad ogni passo nella giusta direzione», hanno scritto in una nota congiunta Bonelli e Fratoianni.

L’OBIETTIVO DEL REFERENDUM è intervenire su alcune parti dell’ultima legge italiana sulla cittadinanza del 1992, per di ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale necessari per poter avanzare la richiesta di cittadinanza: una volta ottenuta, questa potrebbe essere trasmessa ai figli minorenni. Questa operazione riguarderebbe la vita di 2,5 milioni di persone che risiedono e lavorano in Italia ma senza diritti.

INTANTO I DEM RIPROVANO per via parlamentare, depositando alla Camera una proposta che prevede la cittadinanza sia per i bimbi che nascono in Italia che per quelli che, arrivati in territorio nazionale entro i 12 anni, abbiano frequentato la scuola per 5 anni, compresa quella materna. La deputata Ouidad Bakkali, che ha atteso 21 anni per diventare cittadina italiana, ha chiesto anche che i contributi di chi richiede la cittadinanza siano devoluti al ministero dell’Istruzione per progetti di educazione civica.

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