Dopo il successo della mobilitazione dei rider e il buon riscontro del boicottaggio delle app di venerdì, finalmente il governo batte un colpo. Lo fa con la circolare da tempo richiesta dalle union dei rider e firmata dal direttore dell’Ispettorato del Lavoro Leonardo Alestra. Dodici pagine molto tecniche inviate a tutti gli ispettori in Italia, all’Inps, all’Inail e alla Guardia di finanza in cui si specificano «le tutele del lavoro tramite piattaforme» e, in sostanza, si delinea come il contratto-capestro sottoscritto fra Assodelivery e Ugl – a cui dovranno sottostare i 20 mila rider da domani, pena il licenziamento – sia illegittimo e dunque perseguibile. Definendo i caratteri della «etero organizzazione» del lavoro Alestra scrive che sono tre i requisiti: «personalità, continuità e etero-organizzazione». Senza citarlo direttamente poi Alestra fa riferimento al contratto Assodelivery-Ugl sostenendo che «l’esistenza di accordi comporta l’esclusione dell’estensione della disciplina del rapporto di lavoro subordinato, con la conseguenza che lo scostamento, rilevato in sede di ispezione, comporta la diffida» alla società.
In pratica un invito a fare ispezioni per verificare la natura del rapporto etero-organizzato e sanzionarlo anche ai sensi della sentenza della Corte di Cassazione che considera i rider lavoratori subordinati.
Viene dunque smontata l’idea farlocca alla base del contratto Assodelivery-Ugl: l’appoggio da parte di quei rider che si vogliono lavoratori autonomi perché considerano fare il ciclofattorino «un lavoretto». La circolare spiega che un contratto nazionale e non può regolare solo questa fattispecie e che i rider sono da considerare tutti lavoratori subordinati avendo diritto alle tutele e al salario deciso dalla legge del 2019. Ora vedremo che effetto avranno le ispezioni anche rispetto alle denunce per estorsione nei confronti di Deliveroo per la mail ricatto ai rider presentata in molte procure.