«Non è un terrorista, è un idiota», avrebbe detto un funzionario egiziano a proposito del dirottare del velivolo dell’Egypt Air, che ieri ha obbligato il pilota ad atterrare a Cipro. Il ministro egiziano dell’Aviazione civile Sherif Fathi ha detto di aver dubitato sin dall’inizio che il dirottamento dell’Airbus 320 dell’EgyptAir fosse un’azione terroristica.

Intervistato dalla televisione di Stato egiziana, il neo ministro ha detto che il sequestratore aveva mostrato di muoversi in modo «non professionale» e le telefonate che aveva fatto a bordo dell’aereo avevano evidenziato che l’uomo avesse problemi personali e di tipo psichico. «Tuttavia abbiamo dovuto gestire la situazione come una minaccia alla sicurezza e lavorare come se lui avesse davvero una bomba, in modo da garantire la sicurezza delle persone a bordo», ha spiegato Fathi.

«Ora l’aeroporto di Laranca è chiuso e quando riaprirà andremo lì per riportare a casa i passeggeri egiziani e aiutare gli stranieri a rientrare», ha aggiunto. I testimoni – compreso un italiano – hanno raccontato degli attimi di tensione, sottolineando tuttavia la natura bizzarra del dirottamento, con tanto di selfie da parte del protagonista. Il dirottatore, identificato con il nome di Seif Eldin Mustafa, egiziano, si è arreso alle autorità dopo essere uscito dall’aereo con le mani in alto ed è stato arrestato. Il velivolo era partito ieri mattina da Alessandria d’Egitto con 81 cittadini a bordo, ma era stato costretto ad atterrare a Larnaca (Cipro).

Pochi minuti prima dell’arresto del dirottatore, un corrispondente della tv di Stato egiziana aveva riferito di un «accordo tra l’Egitto e Cipro» sull’invio di un «aereo militare C-130» con a bordo «forze speciali». Durante le ore di paura, il dirottatore avrebbe chiesto di parlare con la ex moglie.