Il Movimento 5 Stelle ha presentato ieri il suo programma di governo sul Lavoro: riduzione dell’orario settimanale e superamento degli straordinari – per realizzare lo slogan «Lavorare meno, lavorare tutti» – partecipazione dei lavoratori all’azienda, nuove regole della rappresentanza che permettano ai sindacati anche non firmatari di contratto di poter trattare con le imprese. E poi nuovi ammortizzatori sociali che consentano il reinserimento, investimenti sulle nuove tecnologie e sull’energia pulita, il tutto sostenuto dal reddito di cittadinanza.

«Nel 2025 il 50% dei lavoratori sarà di tipo creativo e solo il 30% operaio: il sindacato deve evolversi – ha spiegato il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio – Basta ai sindacati-casta, vecchi come i vecchi partiti». Si prevede che «chi ha fatto il dirigente sindacale non potrà accedere per 3-4 o 5 anni a cariche politiche o ai cda delle aziende».