Il ministro della Transizione ecologica Cingolani ha incontrato ieri Extinction Rebellion-Ultima generazione. Non sono bastati nove giorni di sciopero della fame per convincerlo a discutere con gli attivisti climatici, ha preteso le scuse per un po’ di vernice lanciata sul ministero l’1 e 2 febbraio. Nell’incontro ha chiarito che non spetta a lui decidere, ma a Draghi e al parlamento. «Siamo di fronte al solito scaricabarile, noi continueremo con lo sciopero della fame», ha detto Laura Zorzini, la 27enne finita in ospedale per le conseguenze del prolungato rifiuto del cibo. Con questa protesta pacifica gli attivisti chiedono «un incontro pubblico in cui Draghi e i ministri Cingolani, Patuanelli, Carfagna, Giorgetti e Orlando presentino i provvedimenti urgenti e necessari che stanno attuando (o non attuando) per fronteggiare la crisi eco-climatica». Solidarietà alla protesta è arrivata da Legambiente ed Europa Verde. Fratoianni (Si) ha presentato un’interrogazione parlamentare: «Lamorgese chiarisca il comportamento delle forze dell’ordine verso Extinction».