Dopo aver denunciato la «truffa» degli aumenti ingiustificati di gas, Roberto Cingolani si presenta in Senato per un’informativa sul caro-energia. Accade alla viglia del consiglio dei ministri che dovrebbe partorire il decreto sui prezzi e dalla relazione del ministro della transizione ecologica si intuiscono i punti cardinali dell’azione dell’esecutivo, almeno nel breve termine. La prima leva è quella delle accise: «Siccome c’è stato un maggior gettito Iva, dovuto al fatto che la base è aumentata, tale maggior gettito potrebbe essere utilizzato per ridurre l’accisa corrispondentemente e avere una diminuzione di prezzo alla pompa», spiega Cingolani.

L’obiettivo sarebbe l’indipendenza energetica, ma per quello ci vuole del tempo. Dunque, ed eccoci alla seconda variabile, il governo sta pianificando la diversificazione delle importazioni: da Qatar, Algeria, Angola, Congo. Inoltre, l’Italia ha cinque gasdotti e tre rigassificatori che hanno anche potenzialità di aumentare la portata. C’è poi l’auspicio che l’Europa si smuova e fissi un «prezzo unico» per trattare da posizioni di forza.

L’incremento del prezzo del gas, ha spiegato Cingolani, «è a monte di un’intera filiera» e che «si traduce solo nel risultato di una grande speculazione da parte di certi hub che non producono, ma fanno solo transazioni». Manca, dalle misure menzionate, la possibilità redistributiva di tassare gli extraprofitti incamerati in questi mesi dalle aziende.

«Dietro a una truffa colossale ci sono nomi e cognomi – protesta il senatore socialista Riccardo Nencini – Vanno fatti conoscere. Si tratta di speculatori finanziari della peggior specie che approfittano di situazioni di crisi socioeconomica e di conflitti geopolitici per immagazzinare profitti esagerati». «Il governo intervenga per alleggerire l’onere su famiglie e imprese, con un calmieramento delle bollette energetiche, e con misure per ridurre l’aumento del prezzo della benzina o del diesel», chiede il capogruppo di LeU alla Camera Federico Fornaro. «Deve esser chiaro che i problemi energetici non sono solo derivanti da questa emergenza – afferma Loredana De Petris – Sono strutturali e derivano da scelte sbagliate fatte anche nel recente passato. Per questo dobbiamo avere dobbiamo avere chiara visione generale e prospettiva, non meno transizione ecologica, ma più transizione ecologica».