Il Festival di cinema arti visive e tecnologie Cinematica, che avrebbe dovuto aprirsi il giorno della chiusura di tutto per pandemia, è tra i primi a riaffacciarsi nelle Marche e su web in fase 3 facendo sapiente sintesi delle nuove cifre di questo tempo: distanza e vicinanza, digitale e reale, manualità artigiana e post produzione. Cinematica, a bene vedere, raccoglie anche una possibile lezione scaturita in emergenza: esistono forme di meraviglia un po’ dappertutto ad avere la buona volontà di evocarle.

IL FANTASMAGORICO, quel qualcosa di dovuto ad una pluralità di elementi che si susseguono con rapida e capricciosa vivacità, è tema conduttore del festival. E andando dietro a questi vividi, molteplici capricci in movimento che la realtà può dispensare e la creatività trasformare in arte, il programma propone appuntamenti on line dedicati all’incredibile mondo di qui. Il primo è stato dedicato agli effetti speciali nel cinema e al lavoro di Leo Cruciano, Art Direktor di Makinarium; si tratta della factory italiana degli effetti speciali e visivi dove maestranze internazionali mettono a sistema aspetti diversi del comparto: percezione visiva, post-produzione digitale, animazione 2D e 3D, animatronics, effetti meccanici, special make up e iperrealismo.

Cruciano ha ben spiegato la longevità di certi trovate d’antan, l’importanza dell’integrazione digitale come pure la necessità, per la miglior riuscita del lavoro d’attore, di recitare rivolgendosi a un essere in carne e ossa (finti) invece che a un sfondo verde.
Così è funzionato per il Drago Intermedio del Racconto dei Racconti, di Garrone, che deve a Makinarium le sue creature indimenticabili. Leo Cruciano ha raccontato della tempestiva irruzione della realtà nel suo lavoro: la pandemia lo ha infatti sorpreso all’opera sugli effetti per due trame in tema di virus, una futuristica firmata Ammaniti, l’altra vintage, legata ad antiche pestilenze.

Maestro di make up patologico, quello degli zombie per intenderci, sa anche imprimere effetti di più straniante sfasamento della realtà con l’innesto di terzi occhi o corna di fauno su performer dai tratti preraffaelliti. Per le sfilate di Gucci ha dotato i modelli di copie conformi delle proprie teste portato al braccio in passerelle come borsette griffate: un modo di dare sfoggio della propria identità, ritratta con l’ espressione ieratica da arcaici kuroi greci.
Di cinema, luci e colori si parlerà ancora oggi alle 18.30 sulla pagina facebook di Cinematica Festival, con Luciano Tovoli artista della fotografia di molto cinema italiano e internazionale (Suspiria, Professione:reporter, Bianca, Bianco Rosso e Verdone).

A LUGLIO poi il festival esce dallo schermo per l’incontro ad Ancona, il 2, col regista Cosimo Terlizzi e la proiezione del suo Dentro di te c’è la terra, il 3 per la mostra del regista e videomaker Virgilio Villoresi presente con le sue «sculture in movimento» alla Pinacoteca delle Marche e infine il 4 luglio con lo spettacolo di danza Lingua Ignota di e con Simona Lisi, con il musicista e compositore Paolo Bragaglia e il light e visual designer Pietro Cardarelli dedicato al sapere di Santa Ildegarda.

Mistica tedesca, musicista ed erborista, ha espresso a parole e immagini le visioni che fin da bambina l’hanno visitata. In uno spazio chiuso, il monastero, ha dato sfogo al suo sentire mettendo on air le sue scintille creative, facendole diventare musica e condividendole. Mandava molti messaggi, e aveva interlocutori di un certo spessore, Bernardo da Chiaravalle ad esempio, e litigava col Barbarossa. Ah sì, perché è nata nel 1098: ma somigliava tanto a una moderna mente creativa, senza pace , costretta in lockdown.