Cinecittà, presidio dei lavoratori e incontro con i vertici del Mibact

Un centinaio di lavoratori degli studios cinematografici di via Tuscolana in presidio a via del Collegio Romano, sede del ministero dei beni culturali e del Turismo. A suon di clacson e trombette, e al grido di «Salviamo Cinecittà», chiedono un incontro con il ministro Dario Franceschini, maestranze, rappresentanze sindacali Cisl, Uil e Ugl, l’Anac (Associazione nazionale autori cinematografici) e personalità del cinema come Ettore Scola, Citto Maselli e Ugo Gregoretti. «Una battaglia – come ha spiegato Massimo Corridori, Rsu di Cinecittà – perché l’azienda utilizzi i 7 milioni previsti dall’accordo del 2012. Da un anno invece non riceviamo nulla, anzi, la situazione si è aggravata».
Scattano i primi licenziamenti, dal 1 aprile «cessano» il servizio i 4 lavoratori nel laboratorio sviluppo stampa e 40 del settore post produzione che intanto andranno in cassa integrazione. Il rischio èdi perdere 300 mila copie di film in pellicola , un patrimonio. Per il leader sindacale ci vorrebbe «un vero progetto di recupero di Cinecittà partendo dalla sua produzione cinematografica». In serata i lavoratori sono stati ricevuti dal Segretario Generale del Mibact Antonia Pasqua Recchia e il Direttore Generale del cinema Nicola Borrelli, ai quali hanno fatto presente la «criticità – come si legge in un comunicato diramato dal ministero – nella gestione di tutto il sistema Cinecittà». Il Mibac «ribadisce l’impegno nel rilancio di Cinecittà di un piano culturale e imprenditoriale», il 25 marzo fornirà una «tempistica stringente sui prossimi passaggi di confronto». Ribadisce il suo impegno anche il ministro Dario Franceschini: «Un impegno che non solo valorizzi la sua storia ma che gli restituisca una nuova centralità internazionale».