Due artiste da sempre impegnate nella definizione dell’identità femminile e anche nel ridisegnare i confini di società in continuo mutamento, intessute in una rete fitta di contraddizioni: una di queste società, quella francese, viene strappata in frammenti da una infanzia collettiva «che non passa» dalle mani voraci di Annette Messager; l’altra – quella a stelle e strisce – viene reinterpretata en travesti da Cindy Sherman in un arco di tempo che abbraccia quasi mezzo secolo, vagando tra Hollywood, pitture fiamminghe e casalinghe annoiate della upper class, divenute ormai caricature di loro stesse.

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Il musicista Gidon Kremer

A questa coppia disturbante del panorama dell’arte contemporanea, che non disdegna atmosfere thriller e spesso ha immaginato il corpo come una agorà in cui precipitano vizi e virtù, è andato il Praemium Imperiale, il prestigioso riconoscimento che ogni anno la Japan Art Association assegna ad artisti, cineasti, architetti, musicisti, personalità della cultura internazionale che si sono distinte per aver aperto strade nuove all’interno di linguaggi codificati e aver fatto da apripista indicando soluzioni originali alle giovani generazioni.

L’edizione 2016 ha visto tra i vincitori la statunitense Cindy Sherman (categoria pittura, anche se in realtà fa soprattutto fotografia e foto-installazioni), il brasiliano Paulo Mendes Da Rocha (l’architetto, esponente-star della scuola paulista, quest’anno alla ribalta anche in Italia poiché dirige la Biennale di Venezia, è stato più volte protagonista di nomination e finalmente ha raggiunto il podio), il regista americano Martin Scorsese (teatro/cinema), la francese Annette Messager (scultura), il violinista lettone Gidon Kremer (musica).

Ai prescelti – la scrematura fra le candidature viene fatta dai Comitati di selezione della Japan Art Association, che vota le proposte dei consiglieri internazionali del Praemium, giungendo a cinque nomi finali – andranno 15 milioni di yen (circa 134 mila euro), mentre la cerimonia di premiazione si terrà a Tokyo, il prossimo 18 ottobre.

Proprio uno dei trionfatori, il filmmaker Martin Scorsese, è immerso nella storia del Giappone con il suo ultimo film (e anche da svariati anni dato che il progetto ha richiesto circa 25 anni): Silence, che uscirà a novembre, è tratto dal romanzo dello scrittore nipponico Shusaku Endo e racconta le peregrinazioni di tre padri gesuiti perseguitati a causa della loro fede cristiana. La vicenda è ambientata nel XVII secolo, durante il periodo Tokugawa.