Nuova campagna antiterrorismo in Cina, a seguito dell’attacco avvenuto nella stazione di Guangzhou (Canton), dove 6 persone sono state ferite da un commando di uomini armati di coltelli. La stessa dinamica con cui, lo scorso primo marzo, 29 persone furono uccise e 143 ferite nella stazione di Kunming.

Le autorità cinesi ritengono che i responsabili di questi attacchi siano i gruppi separatisti uighuri. Per questo Pechino ha ordinato un’operazione che ha portato all’arresto di almeno 232 persone, nella regione autonoma nord occidentale del paese, da sempre considerata una sorta di «nemico interno» dalla leadership del Partito.

La notizia degli arresti è stata diffusa mentre il ministero della Pubblica Sicurezza ha annunciato che rafforzerà la presenza delle forze di polizia per le strade di Pechino, con il dispiegamento di 150 veicoli corazzati e squadre di 13 agenti ciascuna che avranno il compito di «reprimere il terrorismo, la violenza di massa e il crimine violento», secondo quanto riportato dai media locali.