Alcuni manifestanti hanno esposto striscioni a favore di Bo Xilai fuori dal tribunale di Jinan dove oggi inizia il processo all’ex leader del Partito comunista di Chongqing, finito al centro di uno scandalo clamoroso. Espulso dal Partito e indagato per corruzione, abuso di potere e tangenti, Bo Xilai vedrà oggi in faccia quel potere che ha provato a sfidare quando, capo del Partito di Chongqing, megalopoli da 30 milioni di abitanti, intraprese una rincorsa al vertice del potere locale, terminata nell’ambito del più clamoroso scandalo politico cinese degli ultimi trent’anni. Dopo mesi di attesa e di detenzione in un luogo segreto, il «principino» rosso, dovrà affrontare accuse che si riferiscono al periodo in cui era sindaco di Dalian, nei primi anni 2000. Un processo che raccoglie l’attenzione totale della Cina, in un momento storico particolare: il rallentamento economico e una nuova stretta ideologica e repressiva contro i dissidenti.
Secondo indiscrezioni, la moglie di Bo Xilai, Gu Kailai, condannata alla pena di morte sospesa per l’omicidio dell’uomo d’affari britannico Neil Heywood, potrebbe testimoniare contro il marito. La corte che processerà Bo Xilai ha annunciato un aggiornamento del processo, che si tiene a porte chiuse, via Weibo, il popolarissimo twitter cinese.