Ieri la Cina ha comunicato la sua crescita del 6,9% nel secondo trimestre 2017. Un livello pari q auello di prime tre mesi dell’anno e superiore alle attesa dello stesso governo che punterebbe a una crescita del 6,5% entro fine 2017.

Il dato consolida la forza economica cinese proprio nell’anno in cui si terrà il Congresso del Partito Comunista Cinese. E mentre Xi annuncia più poteri alla Banca centrale per quel che riguarda «la gestione prudenziale macroeconomica e di guardia verso i rischi sistemici», lo stesso presidente sembra aver «sistemato» un suo potenziale rivale: il capo del partito di Chongqing, considerato un suo possibile successore, è stato sostituito e sarebbe sotto indagine.

Al suo posto è stato messo un fedelissimo di Xi Jinping.