Nello spazio breve che identifica il respiro di un amico, se n’è andato da questo mondo Luis, Lucho Sepúlveda.
Falciato via da quella che è la peste del nostro secolo.

Ho voluto bene all’uomo, ma non posso fare a meno di piangere l’intellettuale che aveva partecipato alle lotte per il riscatto dell’America Latina con il coraggio e la forza che hanno solo i visionari, i romantici, i pazzi.

Perché Lucho le battaglie non le aveva scansate, le aveva affrontate per davvero. Era un prototipo di scrittore e guerrigliero. Sempre coerente.

Ero stato a casa sua e della sua adorata moglie, la poetessa Carmen Yanez, per due compleanni nei quali aveva riunito i suoi numerosi figli e i suoi amici sparsi in tutto il mondo. Sono state giornate indimenticabili.

Mi sento più solo, ma ho l’ingenua certezza che adesso lui è ritornato a fare la guardia del corpo al suo amato Presidente Allende. Ciao Lucho, mi mancherai, sapendo con certezza che mi è impossibile ogni lenimento