foto Giancarlo Aresta
Giancarlo Aresta, foto Marco Cinque

Ci ha lasciato stanotte, a Roma, Giancarlo Aresta.

Giancarlo era nato a Terlizzi (Bari) il 7 maggio del 1945.

Già docente universitario e direttore della casa editrice De Donato, è stato un autorevole dirigente del Pci a Bari fino alla svolta.

Da sempre vicino al manifesto, è stato parte importante della vita del giornale, per lunghi anni con ruoli di responsabilità nella cooperativa editrice.

In prima linea per il pluralismo e la libertà di stampa, è stato tra i dirigenti di Mediacoop, l’organizzazione nata per rappresentare le testate in cooperativa.

Alla moglie Alba Sasso, nostra amica e preziosa collaboratrice, alle figlie Francesca con Paolo e Marinella con Luca, ai nipoti Iacopo, Eva e Lorenzo e a quanti l’hanno conosciuto e amato l’abbraccio forte forte del collettivo del manifesto.

Chi vuole condividere un ricordo o un saluto a Giancarlo può scrivere a lettere@ilmanifesto.it

Alcuni articoli di Giancarlo

L’archivio qui. Ne proponiamo solo tre, rappresentativi della sua indomabile volontà di difendere le ragioni della stampa libera e indipendente contro i monopoli e le distorsioni del mercato e della politica.

Perché seguiteremo a scagliare pietre
(18 dicembre 2008)

Le nostre buone ragioni
(3 ottobre 2009)

Il cordoglio del sindaco di Bari Antonio De Caro

Bari perde un altro protagonista della vita politica amministrativa del suo recente passato: Giancarlo Aresta. Oltre al suo impegno,  autorevole e appassionato, in consiglio comunale, negli anni Ottanta, sarà ricordato per le sue analisi profonde sulle dinamiche sociali e le trasformazioni della rappresentanza politica.

La sua smisurata passione politica, la sua capacità di analisi, la sua coerenza e l’impegno militante lo portarono ad essere dirigente del Partito comunista, di cui è stato segretario nella nostra città negli anni difficili della contrapposizione ideologica.

Consigliere comunale, attento e sensibile alle evoluzioni della società barese, fu uno dei protagonisti delle prime  esperienze di governo cittadino affidate alle formazioni laiche e di sinistra.

Alla moglie Alba Sasso, alle figlie Marinella e Francesca  e a quanti l’hanno conosciuto e amato, a nome mio personale e della comunità barese, giungano le espressioni del nostro profondo cordoglio e affetto.

(da Repubblica Bari)