Angela Pascucci è morta ieri notte stroncata da un male che da tempo l’affliggeva.

Accanto a lei Enzo Naso, il compagno di una vita, e la figlia Chiara che, affranti, hanno subito informato amici, amiche e i compagni: «Se n’è andata con leggerezza. La nostra adorata Angela ci ha lasciati. È finito un tormento lungo e doloroso che ha affrontato e sopportato con dignità regale. Lascia in noi un vuoto struggente».

È una perdita amara per la storia de il manifesto e per la cultura italiana.

Angela aveva cominciato la sua attività politica agli inizi degli anni Settanta nel confronto con la realtà operaia, dopo essersi laureata in storia e filosofia aveva insegnato per qualche anno.

Poi all’inizio degli anni Ottanta era arrivata in redazione al manifesto con il prezioso lavoro di archiviazione di materiali internazionali e con il soccorso al lavoro di Rossana Rossanda – che ieri da Parigi, informata della triste notizia, si è detta «desolata per la perdita della cara Angela».

Agli esteri Angela arrivò portando passione smisurata, inusuale dolcezza e voglia rigorosa di scoprire mondi e tematiche decisive; s’impegnò nell’economia internazionale che considerava il «buco» del giornale.

E si occupò di Cina, diventandone una riconosciuta esperta internazionale.

Per il manifesto ha lavorato per più di 30 anni, è stata caporedattrice degli esteri e inviata; avviò come responsabile l’edizione italiana di Le Monde Diplomatique.

Sulla Cina ha scritto due libri fondamentali Talkin’ China (manifesto libri, 2008) e Potere e società in Cina. Storie di resistenza nella grande trasformazione (edizioni dell’asino 2013).

A Enzo, a Chiara e a tutti quelli che l’hanno amata e conosciuta un abbraccio forte.

Camera ardente anche venerdì 27 alla clinica Quisisana, Via Giangiacomo Porro, 5 Roma.

La cerimonia funebre sabato 28 aprile, ore 13, Parrocchia Santa Maria dell’Ospitalità in via del Torraccio 270 (Casilino).

La vignetta di Vauro per Angela Pascucci

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