Costola dei Prozac +, la band di Pordenone che raccontò la generazione di fine ’90 con brani come Acida e Colla e acclamata nell’orbita delle novità indipendenti, i Sick Tamburo di Elisabetta Imelio e Gian Maria Accusani, volano più bassi ma costanti. Quella che a volte si tende a definire maturità è confermata dal loro quarto album Un giorno nuovo (La Tempesta). Nove pezzi – in Meno male che ci sei tu partecipa Motta – che loro stessi raccontano come un abbandono del superfluo: «È il giorno in cui lasciamo andare tutte quelle cose che sono solo estensioni del nostro ego e ci rendiamo conto di quanto sia importante vedere il sole che si alza al mattino». Un sound sempre spinto dalla chitarra elettrica, dalla batteria e dai sintetizzatori per i componenti della band che ai concerti indossano il passamontagna. Melodie e vocalità rock ma più sfilacciate nel pop che nel blues degli inizi. Meno malinconico, più estivo. È uno di quei dischi buoni il cui limite è la breve stagione e qualche tournée che segnerà, con nel dna l’oblio.