Si trovava a bordo di un galleggiante ormeggiato nell’area portuale di Ortona, sulla costa abruzzese in provincia di Chieti, quando è stato colpito da un carico, accidentalmente precipitato da una gru, e scaraventato in mare. Così Mark Canete Pepito, un operaio di 41 anni di origine filippina, è deceduto ieri mattina per un grave trauma cranico. Dopo le tre vittime di ieri, l’ennesimo infortunio mortale conferma un andamento inarrestabile: in Italia muoiono in media tre lavoratori ogni giorno.

La piattaforma galleggiante su cui si trovava era una nave appoggio per la Micoperi, società nota per il recupero della Costa Concordia nel 2013. «L’incidente sarebbe avvenuto mentre a bordo erano in corso operazioni di trasbordo del carico – scrive in una nota ufficiale la capitaneria di porto di Ortona – per via del cedimento strutturale dell’imbragatura, che ha portato alla caduta del materiale che era all’interno della stessa». L’impatto con la merce ha poi sbalzato l’uomo in acqua, dove sarebbe stato recuperato ancora in vita dai colleghi, ma con una vistosa ferita alla testa. Trasportato immediatamente all’ospedale di Pescara in eliambulanza, è deceduto poco dopo, intorno alle 11.30.

Le indagini, in mano alla capitaneria e gli ispettori Asl, dovranno accertare le responsabilità dell’accaduto e il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro. Nel frattempo, sono stati disposti il sequestro dell’area e delle dotazioni di bordo presenti nello spazio dell’infortunio. Dell’accaduto sono state informate anche le autorità filippine competenti presenti sul territorio italiano.
Solidarietà alla famiglia della vittima arriva dalla Ugl. «Invitiamo il governo a inserire il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro tra le priorità dell’agenda politica. – scrivono in una nota – Diciamo basta a queste stragi».