«Non finirà come per Stefano Cucchi, perché Riccardo è morto in strada e abbiamo i testimoni». Andrea Magherini ne è sicuro. La morte di suo fratelle Riccardo, l’ex calciatore della Fiorentina deceduto la notte del 3 marzo scorso a Firenze dopo essere stato fermato dai carabinieri, avrà giustizia. Ieri la procura di Firenze ha chiesto il rinvio a giudizio per i quattro carabinieri e i tre volontari del 118 accusati di omicido colposo per la morte del quarantenne fiorentino. Uno dei militari deve rispondere anche di percosse, per i calci dati a Magherini mentre era già ammanettato e steso a terra. In base alle perizie, il procuratore Giuseppe Creazzo e il pm Luigi Bocciolini ritengono che la morte di Magherini sia stata causata da una «intossicazione acuta da cocaina associata ad un meccanismo asfittico», quest’ultimo dovuto al modo in cui i militari lo immobilizzarono e ammanettarono. Ai tre soccorritori intervenuti con i mezzi del 118, invece, viene contestato di non aver valutato correttamente le condizioni di Magherini.